Nuove prospettive nelle relazioni internazionali
14 marzo 2017
Sergio Fabbrini e Raffaele Marchetti, curatori del volume Still a Western World? Continuity and change in global order (Routledge 2017), si pongono un obiettivo ambizioso: analizzare le dinamiche delle relazioni internazionali con una prospettiva rivolta alle sfide attuali e del prossimo futuro, sia al livello dei principali protagonisti (America, Russia, Cina, Unione Europea), che rivolgendo lo sguardo a macro-regioni e ad attori non statali di diverso tipo.
Il tema si presenta estremamente complicato: dopo la fine della Guerra Fredda e più di un decennio di dominio statunitense pressoché assoluto, il nuovo millennio ha presentato una pluralità di tendenze contrastanti, che hanno alterato l’ordine globale, avviando spinte centrifughe destinate a produrre grandi cambiamenti: terrorismo e guerre hanno ridisegnato gli equilibri e messo in discussione la leadership americana, le crisi economiche hanno incrinato la compattezza delle società liberal-democratiche e l’Europa è sembrata incapace di ritagliarsi una vera capacità di influenza nello scacchiere internazionale. Nuovi centri di potere sono invece cresciuti (Cina, Russia e, in misura minore, India e Brasile) e realtà alternative, dalle ONG alle compagnie multinazionali, fino alle organizzazioni criminali e ai network terroristici, sono comparse sulla scena, aumentando la propria forza.
Si prospetta così uno scenario complesso e cangiante. La frammentazione delle relazioni internazionali e la relativa perdita da parte dell’Occidente del suo ruolo di guida vanno letti alla luce tanto dei cambiamenti globali avvenuti negli ultimi anni e della crescita delle potenze emergenti, quanto di una incapacità di Stati Uniti ed Europa di far fronte a tali eventi; ciò appare dovuto a limiti interni dei sistemi americano ed europeo e a una disfunzionalità dei loro meccanismi decisionali.
Gli studi raccolti in questo volume intendono definire, attraverso una nuova concettualizzazione delle dinamiche delle relazioni internazionali e una prospettiva genuinamente mondiale (ossia non esclusivamente occidentale), parametri analitici in grado di spiegare questa complessità e prevederne gli sviluppi futuri.
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