Migranti e climate change. Quando il diritto di residenza viene violato
24 agosto 2017
Kiribati è un piccolo arcipelago del Pacifico, a ovest della linea internazionale del cambio di data: essa «è stata la prima nazione a entrare nel nuovo millennio», ma «potrebbe essere la prima a uscirne, sparendo sotto i flutti» (Singer P., One World. The Ethics of Globalization, New Haven, Yale University Press, 2002).
Infatti, per gli effetti del cambiamento climatico sul livello dei mari, sulle barriere coralline e su altri elementi dell’ecosistema dell’arcipelago, le onde potrebbero finire per sommergere interamente Kiribati e molte altre zone del pianeta la cui altitudine supera di poco il livello delle acque.
Questo l’inizio del nuovo articolo di Gianfranco Pellegrino I diritti dei rifugiati climatici, in uscita nel prossimo numero della rivista Equilibri.
Pellegrino analizza la questione partendo da due interrogativi: come vanno considerate le persone che migrano a causa del cambiamento climatico? Si tratta di una nuova categoria di ‘migranti’, oppure di un nuovo tipo di ‘richiedenti asilo’ o ‘rifugiati’ che si meritano la protezione garantita dal diritto internazionale?
Affrontando la spinosa questione, anche dal punto di vista giuridico, sull’attribuzione dello status di rifugiato, Pellegrino delinea la figura del rifugiato climatico alla quale associa una serie di diritti individuali dai quali non può prescindere.
La sua posizione in merito, chiara ed ampiamente argomentata, è che i migranti climatici sono da considerare rifugiati a tutti gli effetti e si deve loro concedere l’asilo per compensarli della perdita di quello che definisce il loro ‘diritto di residenza’, il diritto fondamentale di risiedere liberamente nel territorio dove hanno scelto o dove è capitato loro di vivere.
Una questione di estremo interesse soprattutto nel panorama socio-politico attuale, nel quale la questione migranti e le sempre più evidenti conseguenze del cosiddetto ‘cambiamento climatico’ stanno ponendosi prepotentemente al centro del dibattito nell’ambito istituzionale, accademico e dell’opinione pubblica.
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