Il migliore dei mondi possibili: sviluppo sostenibile e pensiero integrato
13 settembre 2017
Candido, il protagonista dell’omonimo racconto di Voltaire, viveva nel castello di Thunder-ten-Trock in Vestfalia. Il suo precettore Pangloss gli insegnava la metafisico-teologo-cosmologonigologia: «È dimostrato» diceva «che, essendo tutto creato per un fine, tutto è necessariamente creato per il fine migliore. Osservate bene che il naso è fatto per portare gli occhiali, e così si portano gli occhiali; le gambe son fatte visibilmente per esser calzate, e noi abbiamo delle calze; le pietre son state formate per tagliarle e farne dei castelli, e così Sua Eminenza ha un bellissimo castello; ed essendo i maiali fatti per essere mangiati, si mangia carne di porco tutto l’anno. Di conseguenza, quelli che hanno affermato che tutto è bene hanno detto una corbelleria: bisognava dire che meglio di così non potrebbe andare».
Oggi non crediamo più, come Pangloss, di vivere nel migliore dei mondi possibili e abbiamo anzi una crescente consapevolezza delle criticità sociali, ambientali ed economiche che ci circondano e delle sfide che dobbiamo sostenere. Le Nazioni Unite hanno per questo identificato diciassette obiettivi di sviluppo sostenibile che definiscono le priorità da affrontare e i traguardi da raggiungere entro il 2030. Molti Paesi hanno già aderito a questi obiettivi, ma adesso è tempo che anche il mondo degli affari contribuisca attivamente al loro raggiungimento. Si tratta di una sfida ambiziosa ma non impossibile, che vede la LUISS coinvolta attivamente nella formazione e nella diffusione di una mentalità e di una cultura volte alla realizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile. A conferma di questo impegno, la LUISS ha organizzato – in collaborazione con la Association of International Certified Professional Accountants, il Sustainable Development Solutions Network, la Fondazione ENI Enrico Mattei e l’Università di Siena – un workshop coordinato da Cristiano Busco, Giovanni Fiori, Maria Federica Izzo e Fabrizio Granà, dal titolo Make SDGs happen through integrated thinking. Il workshop si svolgerà presso la Columbia University di New York il 20 settembre 2017 e vedrà la partecipazione di realtà italiane e straniere (tra le quali Abn-Amro, Astaldi, Coca-Cola, ENEL, Eni, Generali, KPMG, Pirelli, PwC, Siemens, WorldBank) e di esperti internazionali (provenienti da istituzioni quali la Harvard Business School, l’Imperial College di Londra, la New York University Stern School of Business, la University of Rocheste).
Il workshop intende presentare alcuni casi esemplari e offrire un’opportunità di discussione delle modalità in cui il mondo degli affari ha saputo finora ripensare i propri processi manageriali e adottare strumenti e soluzioni per rafforzare crescita e competitività, da una parte, e contribuire al conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e (più in generale) alla creazione di valore aggiunto nel lungo termine, dall’altra. Punto di partenza ed elemento di riflessione costante nel corso dei lavori sarà il concetto di pensiero integrato, inteso come metodo per connettere la performance allo scopo: il pensiero integrato individua, esegue e supervisiona decisioni e strategie di business volte al conseguimento di un valore nel lungo termine, con il fine di conciliare la competitività con la crescita sostenibile, nel contesto di percorsi inclusivi, capaci sfruttare le opportunità offerte dal mercato e di rispondere alle sfide che esso presenta.
Newsletter
Articoli correlati
Perché il Green Deal europeo passa per i conti pubblici degli Stati nazionali
29 gennaio 2021
La strategia dell’UE nel campo della lotta al cambiamento climatico è stata descritta nel Green Deal europeo, uno strumento che ambisce a trasformare l’UE in una societaà dotata di un’economia green, efficiente e competitiva. Raggiungere questo obiettivo non è facile, ma non impossibile.
11 settembre 2020
Nonostante l’innovazione e la regolamentazione ambientale siano i principali elementi della politica comunitaria per lo sviluppo sostenibile, lo studio sull’efficacia dei vari strumenti regolativi, nonché del loro impatto singolo o congiunto sull’innovazione ambientale risulta essere ancora limitato. Un ulteriore elemento relativamente trascurato in letteratura è l’analisi degli effetti che i network di ricerca possono avere sullo sviluppo dell’innovazione ambientale. Il punto di Mariano Borriello.
23 maggio 2018
Con questa analisi di Alfonso Giordano su cambiamenti climatici e migrazioni, LUISS Open rilancia uno dei temi che saranno al centro del Festival dello Sviluppo Sostenibile cui partecipa anche la LUISS con una serie di attività e formazione fino al 7 giugno
15 marzo 2018
Uno dei più noti economisti al mondo presenta in esclusiva su LUISS Open “America 2030”, il suo ultimo libro in uscita in italiano per LUISS University Press: “Trump sbaglia anche sul commercio internazionale. E’ vero, gli scambi danneggiano una parte della popolazione, ma i dazi aggravano la situazione di tutti. Ecco le possibili alternative”