L’economia è una scienza inutile? Risponde Jean-Paul Fitoussi

18 luglio 2018
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Il libro La scienza inutile di Francesco Saraceno, di recente pubblicazione per la LUISS University Press, sottolinea come la negligenza dei policy makers e persino degli stessi economisti nello studio delle vicende economiche mondiali sia uno dei fattori dell’aggravarsi dei momenti di crisi, dimostrando come i tanti interventi sbagliati a livello politico e istituzionale rientrino tutti all’interno di un ciclo di corsi e ricorsi storici che si ripetono più volte, e ogni volta peggio.

Dell’utilità dell’economia come scienza hanno discusso su LUISS Open Marcello Messori e Lorenzo Bini Smaghi. Nell’intervista che pubblichiamo oggi, Jean-Paul Fitoussi si sofferma su cosa conosciamo della teoria economica e su come lo conosciamo: spesso infatti non solo manca un’adeguata conoscenza dei fatti ma, nel dibattito pubblico, si ripetono sempre le vecchie dottrine, una ripetizione che le rende automaticamente accettate come vere. Si tratta di un problema di influenza, che causa una mancanza di focus su questioni autenticamente importanti e che dà l’impressione che la politica economica sia inutile.

Tuttavia, l’uso sbagliato delle teorie non significa che siano inutili. L’utilità è altra cosa:  un ragionamento può essere vero o falso, ma diventa inutile se applicato in un contesto inadatto.

Di seguito l’intervista integrale

 

L'autore

Jean-Paul Fitoussi, docente a SciencesPo e Senior Fellow della LUISS School of European Political Economy, è presidente dell’Observatoire Français des Conjonctures Econoniques


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