Quei migranti che hanno creato piccole e medie imprese in Italia. Uno studio
19 giugno 2020
I migranti hanno un alto tasso di imprenditorialità ed hanno contribuito a creare tante piccole e medie imprese in diversi Paesi inclusa l’Italia. All’interno dell’imprenditorialità immigrata la componente femminile, seppure in minoranza, ha mostrato un trend in costante aumento nel tempo. La stessa tendenza è stata mostrata dalle imprese straniere in Italia: in costante crescita.
In un recente studio, ci siamo concentrate sulla popolazione delle imprese individuali in Italia, osservate tra il 2002 e il 2013. Il trend di aumento dell’imprenditoria femminile e dei migranti è confermato anche per le imprese individuali. Tra il 2002 e il 2013, la quota di donne imprenditrici individuali è aumentata dal 25% al 29%, e un balzo ancora maggiore si registra per i migranti. Nello stesso arco temporale, la quota di imprese individuali a titolarità straniera è aumentata da poco più del 4% all’8% (Figura 1). Un dato interessante è che c’è stato anche un aumento sostanziale delle donne migranti tra gli imprenditori individuali. Nel periodo 2002-2013, la quota di donne tra gli imprenditori stranieri è passata da circa il 27% a poco meno del 32%, mentre la quota di donne migranti sul totale delle imprenditrici è passata da meno del 5% a circa il 9% (Figura 2).
Figura 1 – quota di imprenditori donne sul totale e quota di imprenditori migranti sul totale per anno
Figura 2 – quota di imprenditori migranti donne sul totale degli imprenditori migranti e quota di imprenditori migranti donne sul totale degli imprenditori donne per anno
In considerazione del ruolo sempre più importante dell’imprenditoria straniera, ci siamo chieste in quale misura il cluster esistente di imprese straniere costituisse un fattore di attrazione per la formazione di nuove imprese “simili”, cioè con uguale Paese di origine del titolare, ma anche uguale provincia di destinazione e tipologia di attività. Detto in altri termini, quanto differisce il tasso di crescita di nuove imprese straniere in base allo stock esistente di imprese simili nella zona e settore produttivo di interesse?
La dimensione di genere è quella che ci interessa in modo particolare. Analizziamo così se esistano differenze, e quali siano gli ordini di grandezza, tra i fattori di attrazione per le imprese femminili e maschili. Il principale risultato dell’analisi è l’esistenza di un effetto network per le donne meno potente rispetto a quello per gli uomini. Una spiegazione di questo risultato potrebbe risiedere nella minore possibilità delle donne di costituire reti di relazioni utili ai fini dell’attività lavorativa (in particolare, quel tipo di reti di relazione estese, i cosiddetti “weak links”).
Un risultato particolarmente interessante è che il modo in cui l’effetto network differisce tra uomini e donne è influenzato enormemente dal grado di disuguaglianza di genere nei Paesi di origine dei migranti. Gli uomini e le donne che provengono da Paesi tendenzialmente egualitari non presentano differenze significative nell’effetto network, mentre le donne che provengono da Paesi con spiccate diseguaglianze di genere presentano un effetto network di molto minore rispetto agli uomini. La capacità di fare network delle donne è quindi influenzata in modo cruciale dalla cultura di genere radicata in loro.
Le implicazioni di policy di questi risultati sono notevoli. Data la vivacità delle imprese straniere in costante aumento, interventi che aiutino la creazione di nuove imprese attraverso l’esperienza di imprese esistenti andrebbero fortemente incoraggiati. Le stesse politiche dovrebbero mirare in modo particolare alle donne ed avere una dimensione di genere ben radicata. Politiche di intervento generiche per l’imprenditoria straniera potrebbero non avere efficacia nel raggiungere l’imprenditoria femminile, sia per cultura del Paese di appartenenza che per settori di produzione che la caratterizzano.
Referenze:
Alessandra Colombelli, Elena Grinza, Valentina Meliciani, and Mariacristina Rossi, “Pulling Effects in Migrant Entrepreneurship: Does Gender Matter?”, SPRU Working Paper Series, Working paper No. 2020-05, 2020.
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