La regolamentazione ambientale e i network sull’innovazione verde. L’analisi sulla strategia europea 2020

11 settembre 2020
Editoriale Europe
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La strategia Europa 2020, promossa nel 2010 per migliorare la competitività e la produttività dell’area europea, sottolinea implicitamente la volontà di favorire una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva richiamando l’attenzione soprattutto su questioni relative alle problematiche ambientali e all’innovazione.

Nonostante l’innovazione e la regolamentazione ambientale siano i principali elementi della politica comunitaria per lo sviluppo sostenibile, lo studio sull’efficacia dei vari strumenti regolativi, nonché del loro impatto singolo o congiunto sull’innovazione ambientale risulta essere ancora limitato. Un ulteriore elemento relativamente trascurato in letteratura è l’analisi degli effetti che i network di ricerca, in particolare quelli promossi nell’ambito dei programmi quadro europei su tematiche ambientali, possono avere sullo sviluppo dell’innovazione ambientale.
Data la potenziale complementarietà degli strumenti di regolamentazione ambientale con i network di ricerca, il presente studio ha l’obiettivo di fare luce sull’impatto che i singoli strumenti regolativi market-based e non market-based hanno sulle eco-innovazioni, nonché sugli effetti della loro interazione con i network di ricerca europei.
I lavori presenti in letteratura, inerenti a tali tematiche, si sono soffermati sull’analisi dell’efficacia della regolamentazione ambientale sull’innovazione green aggregando gli strumenti di policy in due macro-categorie, market-based e non market-based, ed individuando nella prima macro-categoria una maggiore capacità nell’incentivare le imprese ad innovare. Sulla base di tali risultati, questo studio ha osservato 23 paesi dell’OCSE nell’arco temporale 2003-2012 al fine di rispondere alle seguenti domande di ricerca:

  • Esistono effetti divergenti o differenziati sull’innovazione verde da parte dei singoli strumenti regolativi appartenenti alle due macro-categorie (market-based e non market-based)?
  • I network di ricerca hanno un effetto positivo sull’innovazione ambientale?
  • È presente un’interazione tra i singoli strumenti regolativi e le variabili di network ambientali europei?
  • Per quali strumenti regolativi è maggiormente importante l’interazione con i network ?

I risultati dell’analisi empirica confermano l’esistenza di effetti differenziati e divergenti sull’innovazione verde da parte dei singoli strumenti regolativi appartenenti alle due macro-categorie e individuano le tariffe ambientali come la tipologia di strumento regolativo maggiormente efficace sulla generazione di brevetti verdi. Inoltre, è dimostrata l’assenza di complementarietà tra gli strumenti regolativi e le variabili dei network, fatta eccezione per le tariffe incentivanti che presentano un effetto positivo e significativo sull’innovazione ambientale sole se supportate dai sistemi di rete relazionali. Diversamente, sia i trading schemes che i sussidi alla R&S mostrano una sostituibilità significativa con la variabile dei network (interpretata come strumento di politica dell’innovazione). Infine, si conferma l’effetto positivo dei network di ricerca sull’innovazione ambientale.

Le implicazioni di tali risultati sono notevoli. La semplice distinzione degli strumenti regolativi nelle macro-categorie market-based e non market-based risulta essere alquanto restrittiva per quei Paesi che si trovano a valutare differenti soluzioni regolative, in quanto all’interno delle singole macro-aree strumenti diversi hanno un’efficacia diversa. Conoscere l’efficacia relativa dei singoli strumenti regolativi permette di comprendere al meglio i potenziali scenari derivanti dalle differenti soluzioni. Inoltre, conoscere il diverso grado di complementarietà o sostituibilità tra gli strumenti regolativi e le politiche di innovazione basate sui network è di primaria importanza per delineare politiche comunitarie efficaci nello stimolare l’innovazione verde in Europa sfruttando le sinergie tra strumenti diversi e evitando di sovrapporre strumenti che siano tra loro sostituibili.

 

L'autore

Dipartimento di Business e Management, Luiss Guido Carli
 


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