Il governo Draghi nella sua composizione europeista risponde alla necessità di gestire con oculatezza i fondi del Recovery Plan. Starà a questo governo ricucire la frattura con l’Europa ma anche la frattura interna tra europeismo e sovranismo
Ora anche Bruxelles ce lo impone: le politiche pubbliche a favore dell’occupazione giovanile diventano una priorità assoluta del Next Generation EU. Il Governo italiano è chiamato a rivedere il piano di gestione dei fondi per allinearsi agli standard europei.
Il messaggio di Bergoglio si rivolge al fenomeno della rete, ormai indistinguibile dalla sfera sociale. Da un lato richiama il concetto di “comunità”, dall’altro porta con se numerose insidie, come l’isolamento. La rete è una realtà su cui riflettere per le rischiose implicazioni di carattere etico, sociale, giuridico, politico, economico.
L’American Rescue Plan è la prima ambiziosa mossa del nuovo Presidente USA per arginare gli effetti disastrosi della pandemia. Tuttavia non sarà facile per Joe Biden svolgere il difficile compito di guidare un paese scisso al suo interno e in attrito con altre grandi potenze.
Il pericolo non risiede nel presidente uscente degli Stati Uniti ma nell’ignorare la rabbia dei suoi sostenitori. Delegittimare le richieste degli elettori di Trump e di altri leader populisti mette a rischio l’ordine democratico. Cè bisogno di porre rimedio alle mancanze delle istituzioni democratiche che causano quest’agitazione feroce e diffusa
Il peso della manovra di Renzi all’interno delle logiche di governo. Le elezioni anticipate sono l’esito meno probabile
Possono i privati erigersi a giudiuci? Un approfondimento sulla scelta dei social media di oscurare i profili di Donald Trump.
Essenziale è il ruolo delle elezioni primarie per decretare fedeltà e movimenti centripeti all’interno del partito. Dopo l’elezione di Joe Biden si profilano scelte difficili per il Grand Old Party
L’analisi di Sergio Fabbrini sull’insurrezione politica a Washington D.C.
Diversi modi di concepire la democrazia possono coesistere all’interno di uno stesso paese. Tuttavia il dilagare della pandemia ha accentuato la richiesta di un modello democratico incentrato sull’uguaglianza e sulla protezione sociale
“Le immagini della (fin troppo facile) irruzione dei miliziani trumpiani nel tempio della democrazia americana restano nella memoria collettiva come una ferita non facilmente rimarginabile del tessuto democratico”. L’analisi di Michele Sorice.
Questo è un momento complesso per alcune democrazie. La scarsa partecipazione o l’eccessiva polarizzazione possono mettere a repentaglio questa fragile conquista. Ecco l’importanza degli istituti di democrazia diretta per evitare la disaffezione dei cittadini.
Analisi dei simboli e degli elementi costitutivi del discorso del Presidente Mattarella a chiusura di un anno che tra angoscia e speranza ha segnato una svolta epocale per la storia del Paese.
Mentre l’Italia è alle prese con i suoi problemi interni, fuori avvengono processi che condizioneranno il futuro nostro e dell’Europa. In particolare sarebbe bene accendere i riflettori su ciò che sta facendo la Cina per ridisegnare il sistema internazionale perché avrà conseguenze sulle nostre scelte future, nazionali ed europee. Ecco perché.
Quando finalmente saremo usciti dalla pandemia che tipo di democrazia avremo? Il punto di Leonardo Morlino.
Dopo la decisione del collegio elettorale dello scorso 14 dicembre resta un ultimo atto prima che Joe Biden sia proclamato ufficialmente presidente. Il 6 Gennaio la Camera dei rappresentanti e il Senato in una sessione congiunta dovranno ratificare il risultato dei cinquanta stati della federazione. Prima di Trump era un atto solenne ma formale. Il 6 gennaio potrebbe non esserlo.
Sergio Fabbrini analizza il complesso divorzio tra Regno Unito e Europa (tutt’altro che concluso).
La risposta alla pandemia ha mostrato che sia gli Stati Uniti (America) che l’Unione europea (Europa) hanno difficoltà a prendere decisioni. Ecco perché.
Le asimmetrie tra Camera e Senato non rappresentano certo una novità, ma ci spiega Nicola Lupo, gli esiti finiscono per indebolire il Parlamento nel suo insieme e spesso per diminuire la fiducia nei confronti delle istituzioni democratiche.
“La banale verità è che il taglio dei parlamentari ha stabilizzato la legislatura. Questo è un Parlamento destinato a durare”. Il punto di Roberto D’Alimonte.
Alessandro Fugnoli, tra i più seguiti investment strategist italiani, parla con Luiss Open del futuro del debito (pubblico e privato) nelle nostre economie. “Se la monetizzazione del debito da parte delle Banche centrali continua, le future generazioni non avranno da temere”. Euro e crescita le incognite per l’Italia
La ripresa degli Stati membri dipende dall’Unione Europea nel suo insieme. L’organismo Europa presenta però delle debolezze
Nichols, autore del bestseller “La conoscenza e i suoi nemici”, spiega a Luiss Open perché nemmeno la pandemia da Covid-19 ha riportato in auge la competenza nel nostro dibattito pubblico. Colpa di politicizzazione e identity politics onnipervasive. Con alcune riflessioni sconsolate sul futuro del Grand Old Party
In questi giorni, per il nostro Paese, entra nel vivo la sfida della ricerca delle “competenze” necessarie a dare attuazione al Recovery Plan dell’Unione Europea
Cosa possiamo imparare dalle elezioni americane? Da cosa è dipesa l’impeccabile resistenza delle istituzioni giudiziarie e politiche? La risposta a questa domanda interessa anche noi europei, e tra noi non solo gli ungheresi, i polacchi o i turchi. Il punto di Leonardo Morlino.
Un’analisi delle fratture interne all’opposizione alla luce dell’emergenza Covid-19. Il punto di Giovanni Orsina
La ridistribuzione geografica del reddito americano è solo la conseguenza di un altro cambiamento che però avviene in silenzio. Bastasin la chiama “divergenza secolare” ed è il motivo per cui Biden ha vinto le elezioni.
Vittoria di Biden o sconfitta di Trump? Il punto di Leonardo Morlino sulle ragioni dei risultati alle presidenziali americane.
USA: è il 3 gennaio il termine per approvare “The China Task Force Act”. Nel mirino è il partito comunista cinese (PCC), che nel 2021 celebrerà i 100 anni di vita, ma più in generale il governo di un paese il cui poderoso sistema pubblico-privato, per le modalità in cui dispiega la propria azione a livello internazionale, è ormai considerato un pericolo.
Donald Trump presidente in carica continua a disconoscere la vittoria di Joes Biden presidente eletto. L’accusa infondata di brogli ha assestato un duro colpo alla democrazia statunitense.
Nel discorso della vittoria, Biden ha pronunciato parole concilianti, di unità, e d’amore, costellate di allusioni bibliche, prima di concludere con un popolare inno cattolico, On Eagle’s Wings, ispirato dal Salmo 91. Inoltre, in campagna elettorale Biden non aveva trascurato affatto il fattore religioso. Un’indagine sul voto cattolico negli Stati Uniti, fino ad ora sottovalutato, ma che invece potrebbe essere stato decisivo.
Formazione del consenso L’ultimo numero di Lawfare, del 26 ottobre 2020, in collaborazione con l’Osservatorio Internet di Stanford, ospita alcune interessanti riflessioni di Laura Rosenberger e Lindsay Gormann (“Foreign Interference is a Strategy, Not …
Dopo la vittoria del presidente eletto Joe Biden si apre un’era di incertezza. Le profonde fratture di una società divisa si estendono agli stessi partiti e questo si riflette sulla capacità del governo di prendere decisioni.
Il popolo statunitense ha decretato la vittoria di Joe Biden e diversi referendum a livello statale o cittadino concomitanti alle elezioni presidenziali hanno dato spazio ad “un’agenda politica progressista”. È però innegabile che circa la metà dell’elettorato si identifica nei valori e nelle politiche di Donald Trump.
“Per comprendere le conseguenze che la vittoria di Joe Biden alle elezioni presidenziali americane potrebbe avere sulla politica estera europea, è necessario prima di tutto delineare le caratteristiche qualificanti della presidenza del suo predecessore nell’arena internazionale e le loro implicazioni”. Il punto di Maria Giulia Amadio Vicerè
Joe Biden è il nuovo Presidente degli Stati Uniti, ma il nocciolo duro trumpiano, tradizionalista, territorializzato e anti-globalista non è stato convinto dal messaggio progressista di apertura e integrazione dei gruppi sociali e resta persuaso dalla retorica anti-establishment e nazionalista del presidente uscente. Il punto di Lorenzo Castellani e Giovanni Orsina.
Da outsider, o percepito come tale, a rappresentante di uno specifico luogo vuoto della politica americana: la figura di Donald Tump analizzata da Rosario Forlenza.
Le elezioni presidenziali americane del 3 novembre saranno seguite dall’Europa con grande intersse. Basandosi su recenti dati di sondaggio originali, Davide Angelucci, Lorenzo De Sio, Morris P. Fiorina e Mark N. Franklin illustrano la sfida che attende Donald Trump nel suo tentativo di rielezione.
Le elezioni presidenziali USA sono un puzzle e allo stesso tempo una lotteria. Il punto di Roberto D’Alimonte
Ciò che avverrà in America avrà conseguenze inevitabili sul sistema internazionale. L’analisi di Sergio Fabbrini.
“La Commissione europea, sotto la guida del Commissario per le questioni fiscali Mario Monti, ha adottato un approccio radicalmente nuovo basato sull’integrazione di diversi aspetti relativi alla tassazione in un unico pacchetto fiscale, finalizzato al conseguimento degli obiettivi di crescita, occupazione e prevenzione della concorrenza fiscale dannosa offrendo maggiori possibilità di gestire i diversi interessi degli Stati membri dell’UE” Il punto di Giuseppe Melis.
“Pur avendo contribuito ad accrescere la ricchezza mondiale, il modello liberista sta dimostrando i propri limiti ed è oggetto di critiche crescenti da parte di studiosi di varie discipline”. Alcune riflessioni critiche di Alessandro Zattoni sui tre pilastri del pensiero liberale: l’interesse individuale, l’efficienza dei mercati e la massimizzazione del profitto.
L’esito incerto delle elezioni presidenziali americane fa da cartina tornasole ad una situazione economica e sociale drammaticamente divergente rispetto al passato recente
Dall’obbligatorio collocamento a riposo dell’eminente componente della magistratura trae spunto Giovanni Piccirilli per definire le contraddizioni interne a quest’organo
L’elettorato di Donald Trump sembra inamovibile, animato da una fede cieca in un leader che si pone come la panacea per le minacce che prevengono dalla globalizzazione
Lo spazio per una destra moderata è presente in Italia eppure manca il terreno fertile per permetterle di prendere piede. Cosa ne impedisce la rinascita?
Dagli anni Ottanta ad oggi una panoramica sui richiami di Presidenti della Repubblica italiana nei confronti di un “correntismo” interno al Csm duro a morire.
Prima o poi la pandemia finirà e per l’opposizione la vera sfida consisterà nel farsi trovare pronta quando i giochi si riapriranno. Sarà in grado il centrodestra?
Sulla questione salariale si è interrotta la trattativa tra sindacati e Federmeccanica riguardante il rinnovo del contratto.
Brexit: la Commissione europea “apre” alla procedura di infrazione per la violazione dell’Accordo di Recesso
La sfida di trovare un accordo tra gli Stati dell’Unione Europea sul tema della migrazione resta un problema concreto. Arriva una proposta che stravolge i capisaldi del patto di Dublino
L’aiuto dei fondi europei pone numerosi interrogativi per l’Italia e riguardo le modalità di gestione delle risorse del paese
Il divario tra dati e rappresentazione nei media. Un’indagine sulla composizione del voto alle ultime elezioni regionali e al referendum costituzionale.
Una società è al collasso quando manca un’adesione spontanea alle norme. Quando ciò avviene quella società è costretta a ripensare la propria visione del vivere civile.
Un quadro chiaro delle criticità dell’Italia e un piano di sviluppo concreto per contrastarle
Sulle conseguenze politiche del referendum, e delle elezioni, si è ovviamente discusso molto, e si continuerà a farlo nelle prossime settimane, ma quali sono le sue conseguenze sull’ordinamento giuridico? Il punto di Nicola Lupo.
La scelta di Trump di nominare un giudice della Corte Suprema al termine del mandato ha suscitato scalpore. Ecco le possibili conseguenze di questa azione politica.