Il binomio spazio-tempo è connaturato all’azione educativa e costituisce la sfida sulla quale le università dovranno misurarsi. Gli spazi fisici devono essere superati da quelli digitali? Il processo di digitalizzazione sta infatti plasmando le nozioni di spazio e di tempo e creando le basi per un nuovo ‘spaziotempo educativo’.
Combinare vecchie e nuove conoscenze sembra una virtù ben radicata, ma non sempre aggiungere equivale a migliorare. Eppure siamo inclini ad una logica additiva anche quando la sottrazione potrebbe facilitare le soluzioni a sfide complesse come ad esempio il cambiamento climatico.
Le «Lezioni Americane» di Italo Calvino hanno ispirato scrittori e politici, scienziati, filosofi e attori, ma oggi la forza di quelle argomentazioni sembra riemergere anche come la migliore chiave di interpretazione del lavoro dell’innovatore, non troppo distante dall’impegno nella «costruzione» di un libro. Dall’esperimento dei «gravi» di Galileo all’inchiostro che non scrive nello spazio, ecco come abbiamo scoperto le virtù dell’assenza di peso che per l’autore era soprattutto un esercizio di sottrazione.
Le «Lezioni americane» di Italo Calvino hanno ispirato scrittori e politici, scienziati, filosofi e attori. Ma oggi la forza di quelle argomentazioni sembra riemergere anche come la migliore chiave di interpretazione del lavoro dell’innovatore. L’editoriale di Andrea Prencipe e Massimo Sideri.
La relazione del Rettore Andrea Prencipe per l’inaugurazione dell’anno accademico Luiss 2020-21.
L’essere umano utilizza il metodo scientifico per rendere concreto ciò che appare intangibile. Un reale progresso economico e sociale dipende dalla creazione di un linguaggio comune, necessario per risolvere annosi interrogativi.
Il paradosso della rapidità rappresenta le fondamenta del progresso innovativo ma è sempre auspicabile? Andrea Prencipe illustra il dilemma del progresso passando attraverso le “lezioni” di Italo Calvino.
Noi esseri umani siamo alla continua ricerca di risposte. L’esigenza di ottenerle sembra essere connaturata all’esperienza di vita umana, al pari dell’esigenza di continuità che noi cerchiamo quotidianamente attraverso le nostre routine. Tuttavia, una situazione come quella attuale non è né conosciuta né prevedibile e dunque non ci sono esperienze o basi teoriche appropriate per inquadrarla. Il punto del Rettore Andrea Prencipe che ci aiuta ad interpretare l’ignoto.
Respingere un ingenuo ottimismo circa gli sviluppi futuri dell’era digitale non significa rassegnarsi ad accettarne la realizzazione inevitabile. Le scienze sociali e le scienze umane possono proporre un modello di sviluppo alternativo, attento alla responsabilità comune, e dotare i governi e la popolazione degli strumenti critici per gestire consapevolmente il progresso tecnologico. La prefazione di Andrea Prencipe al volume “Non essere una macchina” di Nicholas Agar (Luiss Univeristy Press) in libreria dal 12 marzo
La LUISS sollecita e promuove una riflessione pubblica sul tema dell’umanesimo digitale attraverso un format, ad uso prevalente dei pubblici delle proprie piattaforme social e di quelle dei propri stakeholder, denominato “Umanesimo Digitale – Dialoghi sulle Professioni del Futuro”. Ne parlano, in questo editoriale per LUISS Open, Francesco Giorgino e Andrea Prencipe
Per le aziende innovative, trovare forme di finanziamento diffuso accresce le possibilità di successo. La “folla” infatti sa essere munifica, ma anche piena di idee su sviluppo e marketing. Lo dice uno studio su 60 start-up europee condotto dai professori Di Pietro (LUISS), Prencipe (LUISS) e Majchrzak (University of Southern California)
Voglia di cambiamento e innovazione organizzativa e tecnologica. La storia di un’azienda che con coraggio ha accettato la sfida della digitalizzazione raccontata da Andrea Prencipe e Luca Giustiniano