A settembre entrerà nel vivo il dibattito europeo sulla riforma delle regole economiche. Non è la prima riforma delle regole e l’esperienza non è confortante. Un modo di descrivere lo spirito delle riforme passate è “una mentalità da specchietto retrovisore, avvolta dentro una sindrome della nazione di piccole dimensioni”.
Nonostante un primo via libera al Parlamento di Berlino, la posizione tedesca sul piano europeo Next-Generation (NG-EU) sta cominciando a complicarsi. Il dibattito alla Commissione Finanze del Bundestag, così come la discussione pubblica sulla normativa Ue sulle risorse proprie, hanno fatto emergere alcuni rischi per la tempestiva realizzazione del progetto europeo.
Il fattore “ottimismo degli investitori” è forse il più importante da interpretare ora che l’arrivo di Mario Draghi segna un nuovo radicale punto di svolta per la vita pubblica italiana. Rilevazioni affidabili non verranno prima di alcuni mesi, ma vale la pena di ragionare fin d’ora. Non essere pessimisti nel pieno di una pandemia richiederà infatti certamente un ostinato sforzo della ragione sull’istinto.
I fondi europei di Next Generation-EU rappresentano un’imperdibile opportunità per rigenerare il paese, ma anche una grande responsabilità nei confronti dei cittadini italiani ed europei. Il Policy Brief della Luiss School of European Political Economy
La ridistribuzione geografica del reddito americano è solo la conseguenza di un altro cambiamento che però avviene in silenzio. Bastasin la chiama “divergenza secolare” ed è il motivo per cui Biden ha vinto le elezioni.
Negare la crisi sanitaria e utilizzarla per screditare la Cina ha portato gli Stati Uniti a risultati catastrofici. Un’analisi di Carlo Bastasin.
La domanda sulle condizioni per la solidarietà europea – cioè per la sopravvivenza europea – è una domanda esistenziale non solo per l’Europa, ma per il futuro della democrazia, a cui dobbiamo rispondere. L’editoriale di Carlo Bastasin
Il primo appuntamento con #ioleggoacasa, un viaggio tra i libri della Luiss University Press, tra novità, anteprime e proposte dal catalogo. Si parte con “Viaggio al termine dell’Occidente” di Carlo Bastasin che ci spiega cos’è e come impatta sulle nostre società il concetto di ‘divergenza’.
Carlo Bastasin commenta a caldo su Luiss Open la firma, a Washington, della prima intesa tra Stati Uniti e Cina sul commercio. Un benvenuto colpo all’incertezza, secondo Bastasin, ma anche un accordo che lascia fuori il tema più spinoso: la gara tra le due superpotenze su nuova tecnologia e intelligenza artificiale
Il nazionalismo, in Europa, ha il vento in poppa. Ma sbaglieremmo a credere che tra i motivi della sua ascesa ci sia semplicemente la diseguaglianza economica che attanaglia i nostri Paesi. Carlo Bastasin, su Luiss Open, illustra il suo ultimo saggio pubblicato per il think tank americano Brookings Institution
Oltre al braccio di ferro sulla Legge di bilancio, l’esecutivo dovrebbe pretendere che la Commissione porti avanti i propri progetti di rafforzamento dell’area euro. Ecco spiegato come, in un paper di Bastasin e Messori della LUISS School of European Political Econonomy
Tensioni sul mercato del debito pubblico, difficoltà gestionali per banche e assicurazioni, perdite finanziarie per le famiglie, investimenti privati scoraggiati e uno scenario in stile Grecia nel 2015. Un paper di Bastasin e Messori della LUISS School of European Political Econonomy.
La montagna di debito italiano mette in pericolo l’economia del nostro paese e frena ogni spinta unificatrice nell’Eurozona. Carlo Bastasin, della LUISS School of European Political Economy, avanza tre proposte per uscire dall’impasse attuale: una riforma istituzionale italiana, una messa a punto delle regole europee e un processo sanzionatorio che non danneggi la crescita
Alla vigilia del Consiglio europeo dei capi di governo dell’Ue a Bruxelles, alcuni spunti di riflessione del professore Carlo Bastasin (della School of European Political Economy)