“La presa d’atto della inevitabile interdipendenza degli Stati nazionali è avvenuta all’insegna del “mai più guerre fra noi” ed ha consentito, appunto con la creazione della Comunità, una efficace risposta al passato. Il progetto europeo, però, non era soltanto questo, doveva anche essere una risposta a un futuro nel quale nessuno Stato, da solo, avrebbe potuto fronteggiare sfide come quella ambientale, una criminalità ormai organizzata sul piano internazionale, flussi migratori sempre più intensi”. La prefazione di Giuliano Amato al volume di Sergio Fabbrini, “Spiegare l’Europa”, prossima pubblicazione de “Il Sole 24 Ore”.