Il reddito di cittadinanza è un provvedimento che ha animato, e anima, il dibattito politico nel nostro Paese, divenendo un cavallo di battaglia sia da parte i suoi sostenitori che dei suoi detrattori. Le sue criticità vanno ricercate nella sua applicazione e negli effetti non rilevanti che ha avuto sui livelli occupazionali.
L’emergenza sanitaria, con le sue gravi conseguenze sociali ed economiche e, di contro, la ‘potenza di fuoco’ messa in campo dai piani europei a sostegno di programmi ambiziosi di sviluppo per la ripresa, stanno facendo inesorabilmente riemergere l’atavico ruolo della burocrazia italiana quale fattore frenante dello sviluppo del Paese. Quando arriveranno i fondi europei, saremo in grado di spendere le risorse nei tempi assegnati?
In tempi di Recovery fund, Next generation Ue, Sure e Mes la riscoperta del pensiero e dell’opera di Francesco Parrillo (1912-2003), convinto sostenitore dell’Unione europea sin dalle sue origini perché certo della capacità dei popoli di “comprenderne l’alto significato e il valore storico della moneta unica”, permette di meglio analizzare anche i motivi della recente sospensione del Patto di stabilità e crescita e delle sue criticità.
“Bisogna mettercela tutta per battere pandemia e recessione. Per questo la proposta di Confindustria, mettere a disposizione le fabbriche per vaccinare più italiani possibili, è una gran pensata”. Parla Giuseppe Di Taranto.
La recente lettera inviata dalla Banca centrale europea al Ministro dell’economia e delle finanze, Roberto Gualtieri, pone non pochi interrogativi sia metodologici che contenutistici. Il punto di Giuseppe Di Taranto
Criticità e benefici: cosa comporta l’adozione del MES. Alcune riflessioni di Giuseppe Di Taranto.
Nel 2030 la Cina sarà la prima area del mondo nel settore delle nanotecnologie e nel 2050 la prima economia del globo. L’analisi di Giuseppe Di Taranto e Rita Mascolo su filosofia e strategia del Celeste Impero.
“Con previsioni di decrescita del Pil dell’Unione europea di oltre il 7% nel 2020 e un forte aumento dei rapporti deficit/Pil e debito/Pil, per l’Italia rispettivamente 8,3 % e 155%, un improvviso rientro nei parametri del Patto di stabilità, senza modificarne i contenuti nella direzione già indicata dalla Commissione, significherebbe il ritorno a politiche di austerità non più sopportabili dopo il coronavirus”. Il punto di Giuseppe Di Taranto
La globalizzazione ha scomposto socialismo e capitalismo attraverso le regole del mercato. Se però la Cina l’ha internalizzata, secondo i principi della dottrina marxista, gli Stati Uniti l’hanno esternalizzata, in nome del liberismo. Il mercato globale è lo scenario sul quale si confrontano, l’Unione Europea l’altro attore principale. Ecco i precari equilibri del sistema economico tra conflittualità e competitività, libera concorrenza e disuguaglianza.
La polemica a distanza tra Berlusconi e Prodi scalda la campagna elettorale, e il dibattito sull’arrivo della moneta unica in Italia offre versioni discordanti della vicenda. Il professor Giuseppe Di Taranto fa chiarezza con una ricostruzione storica dei fatti.
Il 2017 ci ha lasciato con la celebrazione dei 60 anni dalla nascita dell’Unione Europea. Il professor Giuseppe Di Taranto con l’arrivo del 2018 analizza lo stato dell’Unione, che tra rigore, disoccupazione e populismi rischia di lasciare i suoi cittadini nelle retrovie di un’economia europea a due velocità.
Le bacchettate della Commissione europea all’Italia non tengono conto di alcuni fattori: la robustezza dei nostri avanzi di bilancio, il generoso contributo alla casa europea e alcuni vantaggi che l’euro ha garantito al paese di riferimento del Vecchio continente, cioè la Germania. Ecco i fattori che Bruxelles dovrebbe considerare prima di spedire la prossima lettera