Il vile attacco che ha colpito un convoglio internazionale nei pressi della città di Goma uccidendo l’Ambasciatore Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e il loro autista ci lascia sgomenti, come ricordano le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
La Repubblica democratica del Congo balza alle cronache dopo l’uccisione dell’ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci. Per comprendere ciò che accade in questo Paese martoriato, bisogna partire dall’intricata situazione politica interna.
“In Asia, in Africa, in America Latina, un forte fenomeno di nazionalismo delle risorse minerarie rende sempre più fragili le posizioni occidentali”. Guillaume Pitron nel raccontare il lato oscuro della transizione energetica, ripercorre la storia di una piccola tribù del Sudafrica che nell’estrazione dei metalli rari (dopo il petrolio, la nuova dipendenza egemonica mondiale) ha fatto scacco matto ad una grande multinazionale occidentale.
Dove si nasconde il nuovo Messi? Come si fa a scovare e a coltivare un talento? Nel 2007 il Qatar, il piccolo regno del deserto arabico diventato una delle più ricche nazioni del mondo, decise di costruire una nazionale di calcio in grado di competere con le più forti in vista del mondiale 2022. Così cominciò la più grande ricerca di talenti mai tentata nella storia dello sport. Il risulato è raccontato in “Fuori casa” di Sebastian Abbot, edito da Luiss University Press.
Cosa rappresenta il petrolio per la nostra società? E quali dinamiche genera nei suoi paesi produttori? Roberto Saviano ne parla con Leif Wenar, autore de “Il re nero” e professore al King’s College di Londra. Ecco l’intervista realizzata per Open.
Analizzare i rapporti euroafricani sulla base delle sole interazioni fra Stati non basta più. Né gli attori non statuali si esauriscono con le sole organizzazioni non governative. Cosa vuol dire dunque adottare una prospettiva “multi-stakeholder”? Se ne discute in una due giorni di studi alla LUISS che inizia oggi. Raffaele Marchetti illustra obiettivi e partecipanti
La maggior parte dei Paesi membri dell’Unione Africana ha firmato in questi giorni uno dei più vasti accordi commerciali della storia contemporanea: quarantaquattro Paesi, 1,2 miliardi di persone, 3.000 miliardi di dollari di ricchezza prodotta in ballo. Raffaele Marchetti ne analizza le conseguenze economiche e le ricadute politiche destinate a influenzare anche l’Europa e l’Italia (c’entra pure l’immigrazione)
In un seminario organizzato dalla LUISS School of Government si è discusso il rinnovo, tra opportunità e aspetti più problematici, dell’accordo di Cotonou tra l’UE e i paesi africani, caraibici e dell’area pacifica, la cui scadenza è prevista per il 2020.