“A mio avviso la dimensione radicale dell’innovazione sociale non è un richiamo all’adeguatezza della prassi, bensì chiama in causa l’emersione della “radice” ossia dell’essenza insita nell’oggetto della nostra riflessione: un oggetto svuotato o ridotto nella sua essenza, non è appena depotenziato o strumentalizzate, ma diventa un’altra cosa” La risposta di Paolo Venturi a Luca Tricarico sul tema della radicalità come orizzonte dell’innovazione
Si sbaglia a pensare che “frugalità” faccia oggi rima con “povertà”, scrive il filosofo Westacott. Un’intuizione che vale anche per il modo in cui concepiamo l’innovazione, in un momento storico in cui siamo messi a dura prova dalla competizione dei mercati emergenti che producono soluzioni efficienti a costi minori. Una parola hindi e un altro saggio targato LUISS