Franco Debenedetti nel suo ultimo libro “Fare profitti. Etica dell’impresa” sostiene che l’impresa capitalistica adempie al suo compito sociale e soddisfa i propri principi etici solo se persegue la massimizzazione del profitto. È superfluo oggigiorno chiedersi se deve prevalere il lineare shareholder value o l’intricato stakeholder value? Ecco un’analisi di Marcello Messori.
Epidemiologi, medici, scienziati, comitati tecnici e task force di economisti e manager: dall’inizio della pandemia da Covid-19, in Italia come in molte democrazie occidentali, si è rifatta viva una tendenza tecnocratica spiegabile, perlomeno in alcuni casi, da motivazioni comprensibili. Tuttavia proprio un’analisi storica della “fascinazione tecnocratica” consiglierebbe una maggiore cautela nel percorrere presunte scorciatoie efficientiste.
In molti, dal Diciannovesimo secolo a oggi, hanno profetizzato la morte del capitalismo, che tuttavia si è dimostrato straordinariamente capace, come il Proteo della mitologia greca, a cambiare continuamente forma. Quale sarà la sua forma futura? Un estratto del volume “Il capitalismo buono” di Stefano Cingolani, edito da Luiss University Press.
“Il nostro corpo viene ripensato come un oggetto che mette in atto dei comportamenti da tracciare ed elaborare ai fini di indicizzarli e ricercarli”. Un estratto del volume “Il capitalismo della sorveglianza” di Shoshana Zuboff (Luiss University Press). Un’opera già classica e un libro imprescindibile per comprendere la nostra epoca
Nelle nostre città sempre più congestionate vige il presupposto che tutto ciò che appare leggero e flessibile rappresenti la migliore delle soluzioni possibili. Secondo Éric Sadin è arrivato però il momento di interrogarsi sugli effetti negativi dell’innovazione tecnologica, dalle minacce alla nostra vita privata alle condizioni stesse della nostra convivenza.
Il collasso dell’Unione Europea, che abbiamo sempre ritenuto inimmaginabile, è non solo possibile, ma quasi inevitabile. Così Francesco Saraceno nella sua prefazione sintetizza il pensiero di Ivan Krastev nel libro “Gli ultimi giorni dell’Unione”, dal 28 febbraio in libreria per LUISS University Press.
Dal momento stesso della sua elezione Donald Trump ha dato l’impressione devastare le categorie tradizionali della politica da una parte e della comunicazione dall’altra. Nazionalista, politicamente scorretto eppure al fianco della classe operaia. Ma Trump è di destra o di sinistra? Una riflessione sulle moderne definizioni
È stato detto che sarebbe più facile immaginare la fine del mondo, che la fine del capitalismo. Mark Fisher affronta la questione con un’analisi della società contemporanea tanto serrata quanto spietata, le cui conclusioni aprono uno squarcio inquietante sulla realtà in cui viviamo
La Cina di oggi è un paese enigmatico, all’apparenza simile a qualsiasi altro fiorente centro capitalista globale e al tempo stesso fedele ai dettami marxisti-leninisti. Il suo leader Xi Jinping, diviso tra aderenza alla linea e impulso modernizzatore, non fa differenza. Un libro di Kerry Brown prova a indagare le vere ragioni che muovono “l’amministratore del popolo”.
A 200 anni dalla nascita di Marx, Sebastiano Maffettone dà una lettura originale della sua figura e del suo pensiero, andando ben oltre il filosofo del Capitale e evidenziando la sua natura di umanista a tutto tondo