Perché una governance globale del vaccino anti Covid-19 è così difficile da realizzare? La risposta risiede principalmente nelle numerose tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina. È all’interno di questo contesto che l’Unione europea si sta sforzando di fare la differenza.
“A proteggerci non è tanto la nostra pelle, quanto quello che sta al di là di essa. È qui che i confini tra i nostri corpi cominciano a dissolversi. L’immunità è sia un fondo di investimento comune sia un conto privato”. Di seguito un estratto del volume “Immunità” di Eula Biss, edito da Luiss University Press.
Per alcuni la pandemia ha messo in discussione gli equilibri di politica economica precedenti. Per altri ha prodotto una crescita impetuosa del debito pubblico che, tuttavia, va ricondotto prima possibile all’interno del precedente modello di politica fiscale. L’esito di questa contrapposizione definirà il futuro dell’Unione.
Quali sono i principali motivi del record indiano di contagi e di decessi per Covid-19? Una nuova variante del virus più contagiosa tra i giovani, una certa reticenza a ricorrere a un secondo lockdown nazionale dopo quello dello scorso anno, una produzione di vaccini massiccia ma votata fino ad ora all’esportazione, infine strutture sanitarie troppo deboli. Ecco un’analisi della situazione attuale.
Il finalismo d’impresa, inteso come quel processo di continua ricerca e continua definizione dei ruoli imprenditoriali, sociali e istituzionali di un business, è una dinamica che l’emergenza sanitaria determinata dalla diffusione pandemica del Covid-19 ha intensamente accelerato. Vediamo come e perché.
Il rapporto di previsione a cura del Centro Studi Confindustria restituisce l’immagine di un paese, l’Italia, compresso dalla pandemia, sia sotto il punto di vista economico che sociale. Quanto più la crisi ha colpito settori produttivi, fasce occupazionali e categorie sociali, tanto più si avverte la necessità di sanare le ferite ma anche e, soprattutto, ricostruire le premesse per ripartire da uno sviluppo sostenibile. Ecco come.
In questo tempo in cui tutti siamo chiamati a combattere la pandemia i vaccini costituiscono uno strumento essenziale per questa lotta. L’internazionalismo dei vaccini è l’unica via per mettere fine agli egoismi nazionali che per meri interessi geopolitici si interpongono alla copertura vaccinale estesa e globale.
Il Covid-19 ha portato una crisi della domanda, aggravata dalla drammatica riduzione della produttività del consumatore. Si è ridotto, infatti, il valore utilitaristico acquisti e consumi e al contempo sono emersi nuovi costi, anche fisici e psicologici, che per quanto siano ormai parte della “nuova normalità” hanno ridotto il valore di beni e servizi.
Intenso invecchiamento e bassa natalità non sono soltanto un problema statistico, ma la fonte di squilibri che influenzeranno l’economia italiana. A calare sarà, prim’ancora della popolazione, la forza lavoro, con una fascia giovanile peraltro caratterizzata da scarsa e precaria occupazione, mentre peggiorerà il rapporto lavoratori-pensionati. Anticipazioni da un seminario Luiss.
Il fattore “ottimismo degli investitori” è forse il più importante da interpretare ora che l’arrivo di Mario Draghi segna un nuovo radicale punto di svolta per la vita pubblica italiana. Rilevazioni affidabili non verranno prima di alcuni mesi, ma vale la pena di ragionare fin d’ora. Non essere pessimisti nel pieno di una pandemia richiederà infatti certamente un ostinato sforzo della ragione sull’istinto.
Joe Biden ha parlato con franchezza all’America divisa, non celando i risultati positivi dei primi 50 giorni di governo, ma senza l’ottimismo sfacciato di Donald Trump. Molti analisti sembrano ormai persuasi che l’America abbia perso ogni comune fondamento, solo tribù in guerra tra loro, Repubblicani contro Democratici, Conservatori contro Progressisti. Il Presidente però sembra di diverso avviso: non cede alla retorica populista e parla al paese come fosse unito.
“Bisogna mettercela tutta per battere pandemia e recessione. Per questo la proposta di Confindustria, mettere a disposizione le fabbriche per vaccinare più italiani possibili, è una gran pensata”. Parla Giuseppe Di Taranto.
La pandemia sta spingendo la politica democratica in diversi paesi verso la moderazione? O almeno verso un’attenuazione della polarizzazione di questi anni? Se sì, sarà durevole? E che conseguenze potrebbe avere? Queste sono probabilmente le domande politiche più rilevanti che dobbiamo porci oggi.
Di fronte ai ritardi nella fornitura dei vaccini (che le aziende non hanno interesse a ridurre) occorre che la mano pubblica intervenga nella produzione come si è impegnata nello sviluppo, inoltre i brevetti andrebbero sospesi temporaneamente, e la tecnologia di produzione resa disponibile a tutti i produttori in possesso delle necessarie competenze.
Nella nuova realtà politica creata dalla pandemia i partiti politici più che approfittare dell’incertezza per aumentare i consensi, desiderano tornare al tempo in cui controllavano gli interessi e prendevano decisioni spinti da un sentimento ideologico oggi dimenticato. Il cambio di rotta non è facile ma certo non impossibile.
Di fronte all’inefficacia decisionale di queste settimane, sembra emergere una nuova voglia di maggioritarismo, il sogno di molti intellettuali italiani dei decenni passati. Leonardo Morlino ci spiega perché e quali potrebbero essere i risvolti.
Oltre le Alpi e l’Atlantico, l’anno del Covid-19 ha portato almeno due novità politiche di rilievo: l’ascesa di Biden alla Casa Bianca e il lancio di un ambizioso piano europeo di ricostruzione post-pandemica. Poiché da sempre, e ancor di più nell’ultimo decennio, l l’Italia è un Paese condizionato dagli equilibri continentali e atlantici, nel 2021 che si apre queste novità peseranno anche a casa nostra. Ecco perché.
Alessandro Fugnoli, tra i più seguiti investment strategist italiani, parla con Luiss Open del futuro del debito (pubblico e privato) nelle nostre economie. “Se la monetizzazione del debito da parte delle Banche centrali continua, le future generazioni non avranno da temere”. Euro e crescita le incognite per l’Italia
Il rapido diffondersi dell’epidemia da Covid-19 ha portato una considerevole riduzione dell’attività economica e una forte crisi che ha colpito non solo l’Italia ma tutto il mondo. Nel nostro Paese, tuttavia, la crisi rischia di avere ripercussioni profonde non solo sull’economia nazionale, ma anche sul divario Nord-Sud.
La pandemia ha portato a una riscoperta dell’importanza delle organizzazioni multilaterali. Non c’è infatti sfida globale che possa essere affrontata con gli strumenti degli Stati nazionali. Il policy brief di Alessandro Azzoni con una con una premessa di Paola Severino.
“Durante la crisi innescata del Covid-19 la scienza si è imposta come un quarto ordine di semi-sovranità. Sovrano è colui che ha la conoscenza, e poiché il Parlamento e il governo hanno poca esperienza su questioni di salute e medicina, dipendono fortemente dal consiglio di i medici esperti, come d’altronde è normale che sia”. Il punto di Wolfgang Merkel.
Il policy brief di Francesco Giorgino sulla gestione della comunicazione, sia in ordine alle modalità con le quali è stata strutturata e gestita, sia in ordine alle distorsioni volontarie e involontarie registrate nel discorso pubblico.
La logica sacrificale del capro espiatorio sottende comportamenti nocivi per la società. L’etica del dono ci può salvare dagli effetti nefasti della pandemia. Rosario Forlenza ci spiega come.
Alla base del’ultimo provvedimento c’è l’idea che il lockdown si può graduare, ma qual è la logica sottostante a quest’idea? Secondo Gianfranco Pellegrino la logica del semi-lockdown deriva dal concepire la pandemia come un caso di maledizione della defezione unilaterale.
Per superare la crisi che stiamo vivendo è necessario fare lo sforzo di passare dalla passiva accettazione a una risposta capace di riscoprire il valore di transizione, nonché a ritrovare il significato di parole come solidarietà, umanesimo o cura.
Prima o poi la pandemia finirà e per l’opposizione la vera sfida consisterà nel farsi trovare pronta quando i giochi si riapriranno. Sarà in grado il centrodestra?
Nel pieno della pandemia da Covid-19, a quali condizioni lo Stato potrà giocare un ruolo efficace nel rilancio dell’economia? Stati Uniti e Francia riesumano legislazioni speciali del Dopoguerra. Ci sono lezioni anche per il nostro Paese alle prese col Recovery Fund. Un paper della School of Government della Luiss.
Come cambierà il mondo dopo la pandemia? Un’analisi di Marco Magnani
Il sistema italiano della emergenza-urgenza è stato pesantemente messo in crisi dal Coronavirus rendendo evidente la necessità di una riforma sanitaria.
Negare la crisi sanitaria e utilizzarla per screditare la Cina ha portato gli Stati Uniti a risultati catastrofici. Un’analisi di Carlo Bastasin.
Quali saranno le conseguenze della pandemia sull’essere umano, e più in generale, sulla società? Sebastiano Maffettone racconta il suo ultimo libro “Il quarto shock” (Luiss University Press).
Copernico ci ha informati che il nostro pianeta non era il centro dell’universo; Darwin ci ha spiegato che discendiamo dalle scimmie, Freud ci ha raccontato che sotto la nostra arrogante pretesa di essere razionali si celava un’oscura selva di pulsioni. Questa pandemia rivela un ulteriore esempio di impotenza umana. Un estratto del volume “Il quarto shock” di Sebastiano Maffettone, (Luiss University Press).
La pandemia di Covid-19 ha costretto le organizzazioni a cambiare il proprio modo di lavorare. Uno degli aspetti più interessanti è il mutamento del rapporto uomo-tecnologia. Lo studio di Antonio Daood e Luca Giustiniano
Ancora una volta a pagare il conto economico e sociale più alto saranno le nuove generazioni. Lo studio di Luciano Monti sull’impatto della pandemia sul divario generazionale.
Che cosa ne sarà del processo di globalizzazione? Dobbiamo immaginare un rallentamento temporaneo o c’è da attendersi una definitiva inversione di tendenza?
Cosa non ha funzionato in Lombardia? L’analisi di Leonardo Morlino sui problemi sorti in questi mesi nella gestione della pandemia.
La rinnovata fiducia nei confronti del personale sanitario rappresenta un passo avanti verso la creazione di un modello di ospedale-casa di vetro in cui medici, infermieri e utenti possono confrontarsi in un positivo effetto di reciproca interazione così potenziando l’efficacia delle cure.
Quali saranno le conseguenze della pandemia sull’assetto politico ed economico dell’Europa? Il punto di Sergio Fabbrini
Equilibrare il regime fiscale dei prodotti a tabacco lavorato con quello delle sigarette tradizionali potrebbe rappresentare un aiuto concreto (superiore a 500 milioni) per le casse dello Stato, soprattutto nella situazione economica attuale. L’analisi di Marco Spallone.
Un’analisi di Bernardo Mattarella su come modernizzare i concorsi pubblici.
Che ruolo avranno i «barbari» sovranisti nella travagliatissima Italia post-pandemia? L’analisi di Giovanni Orsina
Il lavoro agile potrà essere una risorsa o è destinato ad essere solo una prigione per il lavoratore, una chimera per l’impresa e una finzione per l’amministrazione? Il punto di Edoardo Ales.
Come possono i consigli di amministrazione contribuire alla gestione della crisi attuale? Aiutando i manager a gestire l’emergenza e a progettare il domani. L’analisi di Alessandro Zattoni
“In queste giornate di distanziamento fisico interpersonale (ma non sociale!) il marketing si è fatto real-time e newsjacking, recependo e rielaborando contenuti provenienti dall’attualità. I brand hanno “agganciato” le notizie non solo per aumentare awareness, attitude ed equality e condizionare la purchase intention dei consumatori, ma anche per stazionare dentro il flusso”. L’analisi di Francesco Giorgino
Sopravvivrà la democrazia italiana al coronavirus? Era già fragile prima, il covid-19 l’ha ulteriormente indebolita, e le conseguenze della pandemia metteranno le istituzioni sotto una pressione enorme. L’editoriale di Giovanni Orsina.
Spagna e Italia sono a oggi i paesi più colpiti del Vecchio Continente dalla pandemia causata dal Covid-19 che attanaglia l’intero globo dalla fine dello scorso anno. Madrid e Milano sono assurte a simbolo delle aree più martoriate dei loro rispettivi paesi, ma le reazioni politiche e la tenuta degli equilibri politico – istituzionali sono state differenti. Il punto di Maria Cavallaro
Quella che stiamo vivendo è una crisi della domanda. È in crisi il consumatore. È in crisi quel complesso sistema di comportamenti individuali e sociali che nel nostro Paese determina oltre il 60% del PIL – questo il peso record in Italia (rispetto ad altri paesi Europei) dei consumi di beni e servizi delle famiglie. Ed è ormai evidente a tutti che il crollo dei fatturati nei mercati di consumo non ha rapporti di simmetria, né temporali né dimensionali, con la ripresa. Il punto di Bruno Busacca e Michele Costabile.
Una delle caratteristiche qualificanti dell’UE in politica estera è il multilateralismo, infatti a partire dalla fine della Guerra Fredda, l’UE si è posta come attore multilaterale in contrapposizione ad altri attori internazionali. Tuttavia, nonostante la Strategia Globale dell’UE del 2016 abbia ribadito l’impegno di Bruxelles al riguardo, le crisi multiple che l’Unione ha affrontato negli ultimi dieci anni hanno evidenziato quanto sia difficile la ricerca del multilateralismo. Il punto di Maria Giulia Amadio Viceré.
“L’endorsement dell’Oms aveva l’obiettivo di non irritare la Cina in un momento estremamente delicato per la sanità globale con la speranza di limitare la diffusione dell’epidemia. Tuttavia proprio le misure piuttosto restrittive messe in atto da Pechino durante la fase di lockdown –ad esempio l’utilizzo di comitati di residenti (volontari) locali supportati da moderni sistemi di sorveglianza ad alta tecnologia – si sono dimostrate fondamentali nel ridurre il contagio al di fuori della provincia dello Hubei”. Il punto di Silvia Menegazzi sul rapporto tra Oms e Cina e la nuova guerra fredda tra Stati Uniti e Cina.
La fisionomia attuale del sistema penale ha trovato nelle emergenze via via succedutesi uno dei principali nerbi di sviluppo, tanto che la relazione fra giustizia penale ed emergenze costituisce un fatto ‘ordinario’ dell’esperienza attuale e passata. Occorre chiedersi se la recente pandemia sia destinata a essere metabolizzata dal sistema penale come un’emergenza qualsiasi o se rischi di rappresentare la chiave di volta per fratture con il passato difficili da ricomporre. Il punto di Maria Lucia Di Bitonto.
“È accaduto in questi giorni ciò che non avremmo mai voluto vedere dopo la tragedia del coronavirus: lo sfruttamento di fondi pubblici destinati a combattere la pandemia per la creazione di un lucroso sistema di tangenti”. Il punto di Paola Severino
L’analisi di Francesco Giorgino sulle conseguenze della pandemia sulla società moderna e globalizzata
A Francesco Saraceno, membro del consiglio scientifico della Luiss School of European Political Economy e Direttore del Dipartimento di Ricerca dell’OFCE Sciences-Po di Parigi, abbiamo chiesto di commentare a caldo la proposta della Commissione europea per la costituzione di un Recovery Fund che aiuti l’economia del Vecchio Continente a risollevarsi dopo la pandemia da Coronavirus.
Una lunga e dolorosa lista di problemi strutturali viene da almeno venti anni stilata da diversi economisti ed osservatori delle (scarse) performances dell’economia italiana. L’analisi di Giorgio Di Giorgio
L’intelligenza artificiale giocherà un ruolo di primo piano sul processo decisionale delle società. Farà parte del board e riceverà delle deleghe decisionali? L’analisi di Gian Domenico Mosco
La pandemia ha evidenziato in modo drammatico e a costo di tante vite umane, le falle organizzative e progettuali del nostro sistema sanitario. L’editoriale di Cesare Severino e Paola Severino
“La risposta alle conseguenze del Covid-19 richiederà la costruzione di un nuovo regime fiscale europeo. Una fiscal union che tenga distinta la responsabilità fiscale degli stati da quella dell’Ue”. Il punto di Sergio Fabbrini.
L’analisi di Leonardo Morlino sull’effetto di catalizzazione e sul meccanismo di resilienza che la società e le istituzioni affronteranno nel mutamento post covid-19.
A metà febbraio il Ministro Giuseppe Provenzano ha presentato il “Piano Sud”. Dopo una sommaria discussione, l’interesse per il tema è immediatamente scemato, travolto, nell’interesse collettivo, dalla diffusione della pandemia. Invece, se il nostro paese vuole aumentare le possibilità di tornare a ritmi di sviluppo più elevati deve valorizzare, nell’interesse collettivo, le risorse e le potenzialità di crescita in tutti i suoi territori, a cominciare da quelli più deboli. Il punto di Gianfranco Viesti.
“L’iniziativa franco-tedesca compie un cruciale passo in avanti per la realizzazione di un progetto europeo di investimenti, finanziato mediante l’emissione di project bond” Marcello Messori chiarisce la portata dell’innovazione sul piano politico e istituzionale
“Se il datore di lavoro ha assicurato e seguito tutti i protocolli è difficile dimostrare che il contagio del lavoratore è avvenuto in azienda e non altrove, ed è ancora più complesso poi dimostrare la sua responsabilità civile e penale. Tuttavia un intervento normativo avrebbe un valore ancora più rassicurante per le imprese”. Il commento di Roberto Pessi alla nota dell’Inail del 18 maggio
“La sfida è quella di identificare un nuovo ruolo per la RSI nella vita aziendale e di individuare strategie adeguate a rispondere alle sfide sociali, economiche e ambientali imposte dalla pandemia. Le imprese sono chiamate ad andare oltre a ciò che è richiesto dai governi o imposto dalla legge e questo è ancora più vero ai tempi del Covid-19”. Un saggio di Valentina Gentile
Come le scelte individuali, e, in particolare, quelle motivate da preferenze per l’equità, la fiducia e la cooperazione, sono state influenzate in Italia dai due mesi di quarantena? Daniela Di Cagno spiega il nuovo studio dei ricercatori del Cesare Lab della Luiss
“Giuseppe Conte per sua stessa ammissione è un leader senza partito. Non esiste un caso simile in tutta Europa. Forse al mondo. E si badi bene non è un tecnico. Non si considera tale. E non è considerato tale”. Il punto di Roberto D’alimonte
L’intervista a Francesco Lippi sul problema del controllo della pandemia di Covid-19 per un decisore pubblico.
“Con previsioni di decrescita del Pil dell’Unione europea di oltre il 7% nel 2020 e un forte aumento dei rapporti deficit/Pil e debito/Pil, per l’Italia rispettivamente 8,3 % e 155%, un improvviso rientro nei parametri del Patto di stabilità, senza modificarne i contenuti nella direzione già indicata dalla Commissione, significherebbe il ritorno a politiche di austerità non più sopportabili dopo il coronavirus”. Il punto di Giuseppe Di Taranto
Quali sono gli effetti del lockdown sull’economia del paese? Dati alla mano, Nicola Borri, Francesco Drago e Francesco Sobbrio conducono un’accurata analisi
Raffaele Bifulco riprende le parole di Asimov del 1989 per ragione sul rapporto che c’è tra ciò che sta succedendo intorno a noi e il problema della sovrappopolazione.
“Il Covid-19 ha determinato la sospensione dell’attività processuale ordinaria e un sostanziale blocco della giustizia civile”. Il punto di Marco Marinaro sulla necessità di un’immediata adozione di strumenti rapidi che possano consentire di fronteggiare la situazione di stallo delle cause pendenti e l’incombere di un esponenziale incremento della domanda di giustizia.
L’impatto della crisi non sarà uguale per tutte le imprese: quelle che hanno saputo osservare i corretti canoni della finanza d’azienda si trovano oggi in condizioni migliori per fronteggiare le avversità. Una riflessione di Mario Comana su come l’attuale situazione influisca sulla dinamica della tesoreria d’impresa
Per porre fine alla diffusione dell’epidemia non ci sono alternative al distanziamento sociale, ma non è proporzionato a tale obiettivo vietare tout court la deambulazione delle persone al di fuori della propria abitazione, anche quando chi esce lo fa distanziato dagli altri e in condizioni di ‘sicurezza’. Maria Lucia Di Bitonto ragiona sull’importanza del principio di proporzionalità.
L’esperienza del Coronavirus pone l’esigenza di ripensare una nuova organizzazione sociale in cui viene meno la promiscuità territoriale tra siti produttivi e luoghi del vivere. Saremo in grado di cogliere il segnale e progettare una soluzione? Il punto di Giorgio Meo
“Si ricorre anche oggi, in questi mesi di Covid-19, alla religione e alla sua dimensione spirituale. Vi è infatti una riscoperta, talvolta purtroppo traumatica, della fragilità umana, quella altrui e quella propria, con la conseguente ricerca di consolazione e di significato, per la vita e per la morte”. Il punto di Samuele Sangalli
“Lo shock economico determinerà un aumento della disoccupazione che colpirà le fasce della popolazione in età lavorativa. L’inevitabile maggiore indebitamento dello Stato graverà sui giovani e giovanissimi che sono già stati penalizzati o trascurati dalle politiche pubbliche degli ultimi decenni. La crescita della disoccupazione quasi certamente colpirà le donne più degli uomini”. Luigi Marengo ci spiega perché l’epidemia non diminuirà le disuguaglianze, ma anzi le accentuerà.
Uno sguardo in Medio Oriente per capire come il mondo arabo stia affrontando l’emergenza covid-19. Ce ne parla Francesca Corrao
Per affrontare la fase 2 è necessario favorire la ricerca di nuove conoscenze e non, come è stato invece fatto durante la fase 1, privilegiare le competenze legali su quelle tecnico-scientifiche. Giuliano Fonderico ragiona sull’attitudine degli apparati pubblici ad affrontare le questioni anzitutto con “norme”, a vietare e prescrivere piuttosto che ad agire. Limiti che paiono essersi trasmessi anche alle istituzioni scientifiche e di ricerca, che con maggiore dinamismo sarebbero forse riuscite a sopravanzare l’inerzia dei corpi burocratici.
Potrebbe essere un bene allentare la morsa iper-regolamentatrice, lasciare spazi alle singole realtà geografiche che formano l’Europa e concentrarsi su una politica estera impostata su una visione più globale? Il punto di Romano Ferrari Zumbini.
Com’è possibile trasformare il capitalismo, oggi da molti indicato come veicolo di ingiustizia sociale e “grande nemico” del pianeta, in una forza giusta e portatrice di benessere per tutti? Un estratto dell’attesissimo libro “Nel mondo che brucia” di Rebecca Henderson, considerata tra i più autorevoli teorici del capitalismo sostenibile. In uscita in Italia per Luiss University Press a settembre.
Le organizzazioni criminali sono sempre pronte a sfruttare i momenti di debolezza per prosperare, sostentando famiglie e imprese. Il problema, tuttavia, non è solo italiano come alcuni hanno sostenuto: non vi sono in realtà Paesi esenti, e per combatterlo serve perciò un coordinamento europeo.
La capacità di reazione della politica economica europea è stata finora insufficiente, gli organi decisionali sono dilaniati da conflitti e posizioni politiche a tutela di interessi di breve periodo e spesso limitati ai confini nazionali. L’unico organismo europeo che ha reagito in modo rapido e deciso è stata la Banca Centrale Europea. Ne discutono Giorgio Di Giorgio e Giuseppe Zito
Covid-19: quali sono le conseguenze nel campo assicurativo? Il punto di Gennaro Olivieri per Luiss Open
“Il decreto n. 23 dell’8 aprile fornisce un bazooka di liquidità con un’enorme massa di fuoco, più che sufficiente per le esigenze del sistema delle imprese. Ma è necessario che il bazooka inizi a “sparare” liquidità da subito per salvare molte imprese che altrimenti rischiano di entrare in crisi già in questi giorni”. Il punto di Fabiano Schivardi e Guido Romano sul Decreto liquidità.
La domanda sulle condizioni per la solidarietà europea – cioè per la sopravvivenza europea – è una domanda esistenziale non solo per l’Europa, ma per il futuro della democrazia, a cui dobbiamo rispondere. L’editoriale di Carlo Bastasin
Noi esseri umani siamo alla continua ricerca di risposte. L’esigenza di ottenerle sembra essere connaturata all’esperienza di vita umana, al pari dell’esigenza di continuità che noi cerchiamo quotidianamente attraverso le nostre routine. Tuttavia, una situazione come quella attuale non è né conosciuta né prevedibile e dunque non ci sono esperienze o basi teoriche appropriate per inquadrarla. Il punto del Rettore Andrea Prencipe che ci aiuta ad interpretare l’ignoto.
La criminalità organizzata sta diffusamente consegnando pacchi alimentari a persone e a famiglie che non possono più permettersi di acquistare neppure il cibo quotidiano. È necessario che lo Stato arrivi prima della mafia in quelle situazione di grave necessità per evitare l’affiliazione o la soggezione alle cosche locali che si presentano come la forma di sussidio più rapida e diretta.
Sia per le imprese che per gli esseri umani l’aspetto decisivo sarà la capacità di modificare il proprio modo di operare e creare valore per rispondere a vincoli (ma eventualmente anche ad opportunità) causati da fenomeni esogeni imprevisti e di grande impatto. Ovvero la capacità di cambiare in maniera tanto rapida quanto radicale. Saremo in grado? Il punto di Matteo Caroli
Nell’emergenza, i dettami della giustizia tacciono, anche se forse rimangono le esigenze di preservare l’ordine, e in nome dell’ordine il potere politico può calpestare diritti e libertà. Il mondo alle prese con la pandemia di Covid-19 è in queste condizioni? Siamo usciti fuori dalla sfera della giustizia? La lettura del sabato di Gianfranco Pellegrino
“Questo 2020, che verrà ricordato come l’anno di una delle pandemie più disastrose della storia, rimarrà come l’anno in cui abbiamo dovuto imparare a far convivere i valori della libertà, della salute e dell’economia”. Paola Severino ci dice come.
Una delle poche certezze attuali è che non ci sarà ambito della nostra vita che non sarà investito dalla crisi profonda che stiamo vivendo. Quali saranno le conseguenze politiche principali su cui fissare la nostra attenzione? Il punto di Leonardo Morlino.
Come reagiscono le persone in quarantena dal punto di vista psicofisico? Antonio Davola ci spiega l’indagine condotta dal COVID-19 International Behavioral Science Working Group per sondare le prime risposte degli italiani all’autoisolamento
A poco più di un decennio dalla crisi finanziaria del 2008, che molto aveva impegnato i legislatori tributari nazionali, si pone nuovamente il problema di se e come il diritto tributario possa contribuire prima a contrastare e poi a superare la crisi del momento. Il punto di Giuseppe Melis per Luiss Open
La crisi del Covid-19 mette in tensione l’equilibrio tra sicurezza pubblica e diritto all’informazione. Dobbiamo per questo rafforzare gli interventi censori o si può mettere sotto controllo la disinformazione senza mettere a repentaglio la libertà dell’informazione? Ne discutono Michele Barbieri, Alessandro Natalini e Donatella Selva
Che cos’è la complessità? Accettarla vorrebbe dire rinunciare a quei principi che siamo stati abituati a considerare immutabili e che crediamo di vedere applicati ogni giorno: causa-effetto, input-output, progressioni lineari…Vorrebbe dire guardare il tutto e non il nostro angolo soltanto. Josè D’Alessandro per Luiss Open
L’Unione Europa sarà in grado di contrastare l’insorgere delle democrazie illiberali e difendere la dignità umana e i diritti fondamentali dei cittadini europei dalle spinte nazionalistiche volte a comprimere le minoranze e a rimuovere le diversità? Il punto di Aldo Sandulli
Quali sono le motivazioni per cui gli individui decidono di obbedire ad un obbligo, come restare a casa in tempo di pandemia? E quanto tale obbedienza è legata al “ruolo” del soggetto che se ne fa promotore? Lo studio di Daniela Di Cagno e i ricercatori del Cesieg
Marta Simoncini ragiona sull’assenza di un quadro normativo che identifichi in maniera univoca i compiti e le responsabilità di ciascuno e che permetta l’instaurazione di una chiara catena di comando nella gestione dell’emergenza Coronavirus
L’emergenza sanitaria in atto ci sta rendendo consapevoli di quanto l’utilizzo delle tecnologie digitali sia fondamentale per le nostre società, e va incoraggiato con tutte le forze. Ma raccogliere dati, tracciare i cittadini, chiedere loro di cedere pezzi della loro privacy, non sono aspetti da maneggiare con leggerezza.
“I governi e i legislatori degli USA e dei Paesi occidentali in generale hanno servito negli ultimi decenni gli interessi delle imprese farmaceutiche molto meglio degli interessi del pubblico. E infatti abbiamo un sistema brevettuale che è sostanzialmente disegnato sulle necessità di queste imprese”. Il contributo di Luigi Marengo per Luiss Open
“Una volta superato il picco della pandemia da coronavirus, le politiche economiche a livello internazionale dovranno affrontare e progressivamente superare le ‘rotture’ nelle catene internazionali del valore e dovranno riattivare processi prima profittevoli ma ora bloccati”. L’editoriale di Marcello Messori sulla strategia da seguire per uscire dalla crisi economica
“Il coronavirus colpisce soprattutto gli organismi deboli. Metaforicamente, questa constatazione si applica anche alle nostre democrazie: nel momento in cui è arrivato il virus il nostro sistema democratico era già in seria difficoltà, e nel ragionare dell’impatto che avrà la pandemia dobbiamo tener conto di queste fragilità pregresse”. L’editoriale di Giovanni Orsina per Luiss Open
Ora che tutti capiamo cosa significa vivere una privazione della libertà personale, sembra più facile comprendere lo stato d’animo di chi trascorre 24 ore su 24 in una cella, dovendo subire una forzata convivenza con altri detenuti, nell’impossibilità di avere colloqui con i propri parenti e nel timore di poter subire il contagio da uno dei compagni di cella. Il punto di Paola Severino sul troppo silenzio intorno alle carceri italiane e alle loro condizioni
Non ci sarà un giorno X nel quale la vita ricomincerà d’un tratto, ma il ritorno alle normali occupazioni sarà graduale. Una architettura di protezione può aiutarci a rendere efficiente la transizione
La produzione industriale nel primo trimestre 2020 è attesa diminuire del 5,4%, il calo maggiore da undici anni. L’impatto del Covid -19 e delle misure di contenimento del contagio è stato devastante in marzo, quando l’attività è scesa del 16,6% su febbraio, portando l’indice di produzione indietro sui livelli di quarantadue anni fa. Le prospettive sono in forte peggioramento. Il Rapporto del Centro Studi di Confindustria a cura di Massimo Rodà.
Da più parti si invoca il ricorso a procedure di discussione e di votazione “da remoto” per l’Assemblea e per le Commissioni. Operazione necessaria, ma tutt’altro che semplice, perché richiede un ripensamento delle procedure parlamentari, oltre che la predisposizione di un’adeguata infrastruttura tecnologica. Nicola Lupo spiega perché La Costituzione non impedisce il voto “da remoto” dei parlamentari.
Nel rapporto del CSC le previsioni per la tenuta e la ripresa dell’economia nazionale
“In queste ore un pò da tutte le parti viene evocato il nome di Draghi come leader del governo che dovrà affrontare la crisi economica. Ma che può fare Draghi da solo?” Il punto di Roberto D’Alimonte sui possibili scenari politici italiani nel post Coronavirus
I terribili mesi che stiamo vivendo non finiranno con la guerra (vinta, prima o poi) contro il virus se non ci sarà l’impegno, da subito e da parte di tutti, di costruire il nuovo ordine politico-economico post-covid 19. Si può e si deve cogliere l’occasione, proprio come fatto a Dumbarton Oaks dopo la Seconda guerra mondiale, per immaginare un’Europa migliore, che forse ancora non avevamo immaginato.
Ora più che mai è fondamentale accelerare il processo di integrazione europea, dotando le istituzioni dell’Eurozona di un attore fiscale che possa mettere in campo quel coordinamento con la politica monetaria la cui mancanza, se già limitante in tempi normali, diventa esiziale in momenti in cui è in gioco la sopravvivenza della comunità Europea. Pietro Reichlin e Nicola Borri sulle future scelte economiche dell’EU per uscire dalla crisi Covid-19
Nel Consiglio dell’UE si assiste in questi giorni allo scontro tra l’intransigenza dei creditori e il “solidarismo” dei debitori. Attenzione, è già successo ai tempi di Weimar, scrive Sandulli
L’epidemia di queste settimane ci ha mostrato non solo quanto la nostra società si sia trovata improvvisamente vulnerabile, ma anche quanto internet e la vita online siano indispensabili per mantenere un contatto con il ‘mondo di fuori’. È necessario oggi più che mai tutelare la nostra sicurezza anche sul web, per contrastare le minacce informatiche a cui siamo continuamente sottoposti attraverso strumenti giuridici adeguati. Un editoriale di Paola Severino.
Mario Draghi, sul Financial Times, ha fornito un contributo interessante al dibattito sulle politiche di contrasto alla pandemia del Coronavirus. Cosa si può evincere dall’analisi del rimpianto ex presidente della Bce? Una riflessione di Francesco Saraceno per Open.
“Non possono essere trascurate le rilevanti conseguenze indotte dalla crisi pandemica sui mercati finanziari e sugli scenari economici e commerciali”. Giorgio Di Giorgio ragiona intorno al ruolo fondamentale delle politiche fiscali.
“Una questione fondamentale per prevedere gli effetti economici del corona virus è capire se lo shock sarà temporaneo, cioè se dopo il lockdown l’economia tornerà al livello precedente, o se la caduta nel reddito non verrà riassorbita in tempi brevi” il punto di Fabiano Schivardi sui possibili futuri scenari
Quanto rapidamente si va diffondendo il contagio? Quant’è la velocità di crescita? Sta aumentando o diminuendo? E che differenze ci sono tra le regioni italiane? L’analisi accurata di Lorenzo De Sio sulla diffusione del Coronavirus in Italia