Quali sono i principali motivi del record indiano di contagi e di decessi per Covid-19? Una nuova variante del virus più contagiosa tra i giovani, una certa reticenza a ricorrere a un secondo lockdown nazionale dopo quello dello scorso anno, una produzione di vaccini massiccia ma votata fino ad ora all’esportazione, infine strutture sanitarie troppo deboli. Ecco un’analisi della situazione attuale.
Giovedì scorso Camera e Senato della Repubblica sono stati chiamati ad approvare la relazione con cui il Governo chiede l’autorizzazione al Parlamento per un nuovo scostamento di bilancio da 40 miliardi per il 2021, al fine di finanziare ulteriori misure per fronteggiare le conseguenze dell’emergenza epidemiologica. Luiss Open ha chiesto un commento sulle misure in arrivo a Matteo Caroli, professore di Economia e Gestione delle imprese internazionali all’Università Luiss.
Tra movimenti populisti e Mario Draghi è stato siglato “un nuovo compromesso storico” replicabile anche in altri Paesi, dice a Luiss Open il professore Tassinari. I populisti erano in cerca di soluzioni di governo, i tecnocrati in cerca di legittimazione. Cosa ne rimarrà dopo la legislatura? I due scenari più probabili: “mainstreaming del populismo” o conventio ad excludendum.
Ancora una volta l’Italia si ritrova a combattere con il fantasma del governo tecnico. Libero da interessi e gestito da competenti, sulla carta sembra la soluzione a tutti i problemi, ma a guardar bene però presenta moltissimi tratti in comune con il populismo e, non a caso, produce effetti nefasti.
Sulla questione salariale si è interrotta la trattativa tra sindacati e Federmeccanica riguardante il rinnovo del contratto.
Lo shock sanitario ed economico epocale provocato dal coronavirus ha aggiunto un’altra crisi a quelle climatica, della disuguaglianza e della democrazia: una crisi pandemica temuta da alcuni ma sostanzialmente imprevista, che ha rimesso al centro del dibattito lo Stato sociale.
L’emergenza ci ha costretto a mettere in atto in pochissimo tempo soluzioni innovative. È questa la grande eredità che la crisi in atto può lasciarci.
“Una questione fondamentale per prevedere gli effetti economici del corona virus è capire se lo shock sarà temporaneo, cioè se dopo il lockdown l’economia tornerà al livello precedente, o se la caduta nel reddito non verrà riassorbita in tempi brevi” il punto di Fabiano Schivardi sui possibili futuri scenari
Nel 1974 Jean Monnet scrisse di aver sempre ritenuto che l’Europa sarebbe stata costruita attraverso le crisi. Partendo da questo assunto, Sabino Cassese ragiona sull’eredità che le tre grandi crisi (quella economica, quella istituzionale e quella del consenso) lasciano all’Unione europea.
Non solo negli Stati Uniti, ma anche in Gran Bretagna e nell’Europa meridionale la vecchia classe media che era portatrice del sogno americano è sprofondata in miseria. Dalle regioni industriali alle aree rurali, fino a piccole e medie città, secondo Christophe Guilluy siamo di fronte a un vero e proprio processo di isolamento sociale e culturale.
I mercati ad Ankara e Buenos Aires traballano, ma il mondo (finanziario) finora se ne è malapena accorto. L’economista Daniel Gros esamina in esclusiva per LUISS Open i numeri su Pil, esportazioni e banche che dovrebbero tranquillizzare l’Eurozona rispetto a uno scenario di profonda recessione nella vicina Turchia
Un estratto dal libro di Tyler Cowen “La classe compiaciuta” come abbiamo perso la capacità di immaginare e accettare il cambiamento, a causa di un senso di soddisfazione per lo status quo, e con quali conseguenze
In occasione della pubblicazione del libro “La scienza inutile” di Francesco Saraceno (LUISS University Press 2018), LUISS Open ha intervistato alcuni tra i principali economisti italiani e internazionali, chiedendogli quale sia l’utilità dell’economia. Lorenzo Bini Smaghi risponde evidenziando il nesso tra economia e decisioni politiche
In occasione della riunione del Laboratorio Europa “Lavorare insieme per trasformare l’Unione Europea attraverso l’Eurozona” di Eurispes, tenutasi il 18 giugno scorso presso il CNEL, Luciano Monti ha avanzato la proposta di un sistema sociale comune europeo che sostituisca gli interventi nazionali
Stefano Micossi, presidente della LUISS School of European Political Economy, passa in rassegna i fattori di blocco della nostra ripresa. Dallo spirito con cui si producono le norme all’atteggiamento della Pubblica amministrazione, dalla gestione dei contratti e degli appalti pubblici, passando per l’atteggiamento (cangiante) della giustizia amministrativa. Consigli per una legislatura e un Governo all’esordio
I “Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio” contengono lezioni quanto mai attuali sull’ascesa e sul declino delle democrazie. Dall’Italia al Brasile, passando per gli Stati Uniti, occorre ristabilire un equilibrio tra esecutivo, rappresentanza e opinione pubblica. Le idee e i correttivi proposti da alcuni politologi e raccolti dal commentatore Nathan Gardels
In esclusiva per LUISS Open, gli appunti di Francesco Papadia, già dirigente della BCE, su un confronto attorno al suo ultimo libro. Banchieri centrali nella più grande crisi dal 1929 a oggi: fu vera gloria? All’autore rispondono Bini-Smaghi, Messori, Micossi e Rossi
Lo storico Orsina ragiona con LUISS Open sul voto del 4 marzo: le elezioni “di transizione” e gli scenari a tinte fosche per Partito democratico e Forza Italia. Un’anticipazione dell’intervento che terrà oggi a Parigi alla Giornata di studi sulle elezioni italiane organizzata da Sciences Po e LUISS
Che l’America entri ciclicamente in crisi, ci sta. Anzi si potrebbe quasi dire che ciò sia all’origine della propria forza. Ma sbaglia chi è convinto che il XXI secolo possa essere dominato da Russia e Cina che sopravanzano Washington. Per capire perché, occorre tornare a Popper e alla sua distinzione tra società aperta e società chiusa
Il Quantitative easing di Draghi è stato decisivo per rompere il circolo vizioso tra banche in difficoltà e Stati deboli. Ma ora, dietro le politiche monetarie straordinarie, c’è un ciclo di sviluppo più solido del precedente. Vedi export e flussi di capitali
Dalle partecipazioni statali alle privatizzazioni, dall’evoluzione internazionale e nazionale delle imprese alle scelte delle banche. Un intervento di Marcello Messori, Direttore della LUISS School of European Political Economy, sui successi e sui limiti di una stagione che ancora ci condiziona
Perché in Germania è collassata la coalizione Giamaica tra conservatori, liberali e verdi, e perché adesso sarà difficile rimpiazzarla. C’entrano l’immigrazione, le leadership traballanti dei partiti e l’avanzata delle estreme. L’Europa trema.
Nell’identificazione tra moneta unica e politiche liberiste sguazzano i no euro ma anche i fautori dello status quo. Entrambi, l’un contro l’altro armati, fanno finta di non vedere che il problema non è la moneta unica, ma il clima intellettuale che domina in Europa. Idee per cambiare finalmente direzione senza far saltare il continente, in un estratto rielaborato dalla prefazione di Francesco Saraceno all’edizione italiana del libro di Martin Sandbu “La moneta rinnegata”
Secondo Martin Sandbu, editorialista del Financial Times, alla base della crisi economica che ha colpito l’Europa non sta la moneta unica, ma diversi errori politici. Il libro, edito da Princeton UP, è pubblicato in traduzione italiana da LUISS University Press
È opinione diffusa che l’acquisto da parte di banche di titoli pubblici del proprio Stato possa avere un impatto positivo sull’economia, specialmente per stabilizzare una crisi. Daniel Gros sostiene che le cose non stanno esattamente così
In tempi di sovranismo rampante, catalano e non solo, ci sono ragioni tecniche – oltre a quelle politiche ed economiche – che rendono l’Italexit sconsigliabile, anzi pericolosa. Un paper SEP curato da Franco Passacantando da rileggere
Un secondo estratto dal libro di Martin Sandbu sulla moneta unica europea e sulla crisi economica. La traduzione italiana del volume è di prossima pubblicazione per LUISS University Press
I punti di forza e le difficoltà del turismo in Italia, nell’analisi di Carmela Decaro e Giovanni Piccirilli. Un estratto dal libro Il turismo fra diritto internazionale, europeo e italiano, di prossima pubblicazione per LUISS University Press
Risanamento del debito pubblico e crescita nel medio periodo sono gli obiettivi che il governo italiano deve porsi come priorità, secondo questo policy brief della LUISS School of European Political Economy
In anteprima per Open un estratto dal nuovo libro di Leonardo Morlino e Francesco Raniolo dal titolo “L’impatto della crisi economica sulle democrazie dell’Europa meridionale”
Leonardo Morlino e Mario Quaranta propongono un’analisi sistematica di come la “qualità della democrazia” in Europa sia cambiata a seguito della crisi economica, individuando tre principali alterazioni