Non era mai sparito dall’agenda, ma l’obiettivo dell’ulteriore allargamento dell’Unione europea (Ue) è stato recentemente riproposto. Come valutare le pressioni verso un nuovo allargamento? La visione internazionalistica è in contrasto con la realtà istituzionale dell’Ue? Ecco un’analisi di Sergio Fabbrini.
“Soltanto un nuovo pluralismo democratico che obblighi le élite manageriali a condividere il potere con la classe dei lavoratori potrà porre fine al ciclo di oscillazioni tra tecnocrazia oppressiva e populismo distruttivo”. Sarà davvero così? Ecco un’analisi del volume “La nuova lotta di classe” di Michael Lind.
La partecipazione politica può contribuire alla buona salute delle nostre democrazie e alla conservazione di una coscienza di comunità? Ecco perché, a distanza di anni dalla sua prima edizione, oggi edito in lingua italiana dalla Luiss University Press, la risposta si trova tra le pagine di Azione politica di Michael Walzer.
Il giornalista e studioso californiano, che conosce bene Mario Monti e Davide Casaleggio, dice a Luiss Open che “il tandem tra democrazia diretta e tecnocrazia fondata sulla competenza può ricucire le divisioni dell’Italia e far avanzare le riforme”.
La pandemia sta spingendo la politica democratica in diversi paesi verso la moderazione? O almeno verso un’attenuazione della polarizzazione di questi anni? Se sì, sarà durevole? E che conseguenze potrebbe avere? Queste sono probabilmente le domande politiche più rilevanti che dobbiamo porci oggi.
Nella nuova realtà politica creata dalla pandemia i partiti politici più che approfittare dell’incertezza per aumentare i consensi, desiderano tornare al tempo in cui controllavano gli interessi e prendevano decisioni spinti da un sentimento ideologico oggi dimenticato. Il cambio di rotta non è facile ma certo non impossibile.
Di fronte all’inefficacia decisionale di queste settimane, sembra emergere una nuova voglia di maggioritarismo, il sogno di molti intellettuali italiani dei decenni passati. Leonardo Morlino ci spiega perché e quali potrebbero essere i risvolti.
La pandemia è riuscita a stravolgere le nostre vite. Oltre ad aver colpito l’assetto sociale, economico e politico, sta mutando anche un altro aspetto non meno importante nella definizione di una democrazia: il rapporto con le imprese. Leonardo Morlino ci spiega in che modo e come uscirne realizzando al meglio l’interesse pubblico.
L’analisi di Sergio Fabbrini sull’insurrezione politica a Washington D.C.
Diversi modi di concepire la democrazia possono coesistere all’interno di uno stesso paese. Tuttavia il dilagare della pandemia ha accentuato la richiesta di un modello democratico incentrato sull’uguaglianza e sulla protezione sociale
“Le immagini della (fin troppo facile) irruzione dei miliziani trumpiani nel tempio della democrazia americana restano nella memoria collettiva come una ferita non facilmente rimarginabile del tessuto democratico”. L’analisi di Michele Sorice.
Quando finalmente saremo usciti dalla pandemia che tipo di democrazia avremo? Il punto di Leonardo Morlino.
Donald Trump presidente in carica continua a disconoscere la vittoria di Joes Biden presidente eletto. L’accusa infondata di brogli ha assestato un duro colpo alla democrazia statunitense.
Formazione del consenso L’ultimo numero di Lawfare, del 26 ottobre 2020, in collaborazione con l’Osservatorio Internet di Stanford, ospita alcune interessanti riflessioni di Laura Rosenberger e Lindsay Gormann (“Foreign Interference is a Strategy, Not …
Per superare la crisi che stiamo vivendo è necessario fare lo sforzo di passare dalla passiva accettazione a una risposta capace di riscoprire il valore di transizione, nonché a ritrovare il significato di parole come solidarietà, umanesimo o cura.
La scelta di Trump di nominare un giudice della Corte Suprema al termine del mandato ha suscitato scalpore. Ecco le possibili conseguenze di questa azione politica.
Al momento ci sono ben poche ragioni per essere tranquilli sullo stato della democrazia e molte ragioni invece per preoccuparsi. La pandemia ci ha colpito nel momento più difficile per la democrazia dalla fine della Guerra Fredda, così i regimi autoritari o che vorrebbero esserlo non hanno perso tempo nello sfruttare la situazione per rafforzare e ampliare il proprio potere.
Cosa non ha funzionato in Lombardia? L’analisi di Leonardo Morlino sui problemi sorti in questi mesi nella gestione della pandemia.
Sopravvivrà la democrazia italiana al coronavirus? Era già fragile prima, il covid-19 l’ha ulteriormente indebolita, e le conseguenze della pandemia metteranno le istituzioni sotto una pressione enorme. L’editoriale di Giovanni Orsina.
Raffaele Bifulco riprende le parole di Asimov del 1989 per ragione sul rapporto che c’è tra ciò che sta succedendo intorno a noi e il problema della sovrappopolazione.
L’Unione Europa sarà in grado di contrastare l’insorgere delle democrazie illiberali e difendere la dignità umana e i diritti fondamentali dei cittadini europei dalle spinte nazionalistiche volte a comprimere le minoranze e a rimuovere le diversità? Il punto di Aldo Sandulli
“Il coronavirus colpisce soprattutto gli organismi deboli. Metaforicamente, questa constatazione si applica anche alle nostre democrazie: nel momento in cui è arrivato il virus il nostro sistema democratico era già in seria difficoltà, e nel ragionare dell’impatto che avrà la pandemia dobbiamo tener conto di queste fragilità pregresse”. L’editoriale di Giovanni Orsina per Luiss Open
Negli ultimi anni la Cina ha sviluppato un modello di capitalismo statale che mantiene le principali leve di intervento nelle mani del governo. Il modello ha consentito di evitare le grosse crisi finanziarie a livello globale degli ultimi trent’anni, indirizzare lo sviluppo di telecomunicazioni, trasporti ed energia, e di mantenere il controllo sugli investimenti stranieri e sulle fluttuazioni finanziarie. Ma la Cina e Singapore non sono messe molto meglio degli Stati Uniti in termini di disuguaglianza di reddito, che è peggiorata negli ultimi vent’anni.
Il nazionalismo, in Europa, ha il vento in poppa. Ma sbaglieremmo a credere che tra i motivi della sua ascesa ci sia semplicemente la diseguaglianza economica che attanaglia i nostri Paesi. Carlo Bastasin, su Luiss Open, illustra il suo ultimo saggio pubblicato per il think tank americano Brookings Institution
La crisi dei migranti è una crisi radicale, non perché ci chiede risposte differenti alle domande già poste nel 1989, ma perché cambia le domande stesse. Cosa è mutato da allora? Secondo Ivan Krastev è proprio la transizione dal mondo disconnesso degli anni Novanta a quello pieno di barricate che sta emergendo oggi a indebolire i regimi democratici.
Nonostante le pressioni esterne e interne Erdoğan vince le elezioni e conferma la sua leadership. Una prova di forza che consolida la posizione della Turchia tra i paesi “one-man-rule” come Cina e Russia e incorona il sovranismo islamico del suo leader.
Com’è possibile che la conoscenza e il sapere siano diventati qualcosa da cui diffidare e guardare con sospetto? Roberto Saviano ha incontrato alla LUISS Tom Nichols, professore ad Harvard e autore del libro “La conoscenza e i suoi nemici. L’era dell’incompetenza e i rischi per la democrazia” (LUISS University Press, 2018).
I “Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio” contengono lezioni quanto mai attuali sull’ascesa e sul declino delle democrazie. Dall’Italia al Brasile, passando per gli Stati Uniti, occorre ristabilire un equilibrio tra esecutivo, rappresentanza e opinione pubblica. Le idee e i correttivi proposti da alcuni politologi e raccolti dal commentatore Nathan Gardels
Dopo i Castro, arriva il nuovo Presidente Miguel Díaz-Canel. Lo scenario per l’Havana è duplice: il Paese potrà procedere più speditamente verso un’apertura a 360 gradi, oppure l’incapacità di gestire le criticità dell’economia spingeranno a un ulteriore irrigidimento il regime, con un’esasperazione dei suoi tratti populistici. L’analisi di Federico Niglia
Rileggere Polibio (e non solo) per capire l’attuale crisi della politica in Occidente. La folla infatti è una massa che ha paura del futuro, si sente povera ed è manipolabile come un bambino. Il popolo invece è un insieme di individui che guarda con fiducia al futuro e ha gli strumenti intellettuali per comprendere il mondo nel quale vive e affrontare in maniera razionale i problemi della res pubblica. Come evitare involuzioni
Il politologo Raffaele De Mucci analizza le tesi del filosofo Jason Brennan contenute nel suo ultimo libro “Contro la democrazia” (LUISS University Press). Idee e confutazioni sul concetto di “epistocrazia”, un meccanismo per premiare l’elettore più informato e competente senza però lasciare automaticamente tutti gli altri indietro
Nel suo “Contro la democrazia” il filosofo statunitense Jason Brennan (Georgetown) propone di rimediare ai difetti dei regimi democratici con forme di epistocrazia, cioè attribuendo maggiore influenza politica ai più competenti. Sabino Cassese si chiede se, o in che misura, la proposta sia praticabile.
Nicola Lupo passa in rassegna la legislazione elettorale italiana degli ultimi 12 anni, per poi analizzare il lungo dibattito, la recente approvazione e il contenuto delle norme vigenti. Un viaggio tra princìpi costituzionali, censure giurisdizionali, polemiche partitiche e utili lezioni per il futuro.
Perché non basta un referendum, come quello di domenica in Lombardia e Veneto, per liberare le energie disponibili nelle comunità territoriali. Un saggio in uscita del prof. De Martin
In vista del referendum di domenica in Lombardia e Veneto, una riflessione sulla salute delle autonomie oggi: tra percezione pubblica (negativa) e malessere (capillare), importanza costituzionale e soluzioni per un rilancio partecipativo di comuni, regioni e province
In anteprima per Open un estratto dal nuovo libro di Leonardo Morlino e Francesco Raniolo dal titolo “L’impatto della crisi economica sulle democrazie dell’Europa meridionale”
In un incontro organizzato dalla School of Government della LUISS, John Ikenberry discute dell’ordine internazionale liberale con riferimento all’America di Trump e oltre
Leonardo Morlino e Mario Quaranta propongono un’analisi sistematica di come la “qualità della democrazia” in Europa sia cambiata a seguito della crisi economica, individuando tre principali alterazioni
Michele Sorice, Luciano Fasano e Massimiliano Panarari affrontano la trasformazione del sistema democratico in rapporto alle innovazioni della comunicazione nell’opera “Mass media e sfera pubblica”