La crisi finanziariaha portato con sè un’inversione della narrazione sull’euro: le diversità delle tradizioni monetarie, e più in generale economiche, dei diversi paesi che avevano adottato l’euro come propria moneta erano ora viste come la causa profonda delle crepe che la crisi aveva fatto emergere, non come una fonte di stabilità e forza.
Nelle sue Considerazioni finali il Governatore Visco ha sottolineato i nessi che legano il ripristino di un ordine internazionale, l’evoluzione degli assetti istituzionali europei e la capacità italiana di superare i numerosi ‘colli di bottiglia’ che si frappongono alla crescita. Il punto di Marcello Messori.
Nonostante un primo via libera al Parlamento di Berlino, la posizione tedesca sul piano europeo Next-Generation (NG-EU) sta cominciando a complicarsi. Il dibattito alla Commissione Finanze del Bundestag, così come la discussione pubblica sulla normativa Ue sulle risorse proprie, hanno fatto emergere alcuni rischi per la tempestiva realizzazione del progetto europeo.
Dal Winpoll per il Sole 24 Ore emerge un atteggiamento mediamente positivo degli italiani verso l’Europa. Tuttavia le opinioni sono divergenti all’interno del territorio nazionale.
Era il 1941 quando Altiero Spinelli, nella piccola isola italiana di Ventotene, stava mettendo a punto un programma per l’unione politica dell’Europa dopo la sconfitta dei nazisti. L’euro sarebbe stata la premessa necessaria affinché gli Stati europei superassero i conflitti storici per diventare definitivamente un’Unione. Negli anni però la moneta unica ha perso sempre più credibilità fino ad arrivare ad essere percepita come l’unico grande problema del continente.
L’idea di creare potere d’acquisto dal nulla stampando moneta affascina da sempre i neofiti dell’economia. Francesco Lippi, attraverso l’esposizione di come funzionano le tanto discusse “monete parallele”, evidenzia i motivi per cui giocare con la quantità di moneta equivale a manipolarne il prezzo, ma non il valore.
Oltre al braccio di ferro sulla Legge di bilancio, l’esecutivo dovrebbe pretendere che la Commissione porti avanti i propri progetti di rafforzamento dell’area euro. Ecco spiegato come, in un paper di Bastasin e Messori della LUISS School of European Political Econonomy
Tensioni sul mercato del debito pubblico, difficoltà gestionali per banche e assicurazioni, perdite finanziarie per le famiglie, investimenti privati scoraggiati e uno scenario in stile Grecia nel 2015. Un paper di Bastasin e Messori della LUISS School of European Political Econonomy.
Come spiegare lo scarso successo dell’asta del Btp Italia? Non è semplice e diffusa sfiducia nell’operato del Governo, spiega Daniel Gros, ma la conseguenza della maggiore volatilità dei titoli di Stato italiani e soprattutto delle nuove regole MIFID II sugli investimenti rischiosi
Negli anni Trenta Friedrich von Hayek tenne delle lezioni a Ginevra contro il nazionalismo monetario. Nel corso degli anni l’economista austriaco ha concentrato più volte la sua attenzione su come sottrarre la moneta al dominio della politica. Nasce così ’idea della “denazionalizzazione della moneta”. In una breve intervista, Lorenzo Infantino chiarisce i pro e i contro della teoria.
Dalle questioni identitarie aperte tra gli stati europei al debito e alle politiche di austerity, con un focus sulla situazione italiana. Un’intervista a tutto campo all’economista di Princeton Ashoka Mody, che nel definire l’Euro una grande tragedia, assegna all’Italia un ruolo di assoluta protagonista in negativo.
In vista delle elezioni, si è placata la tendenza dei partiti ad attribuire tutti i problemi alla moneta unica. Ma le proposte costruttive scarseggiano. Daniel Gros inaugura le analisi tematiche di LUISS Open sulle piattaforme programmatiche dei partiti. Per capire cosa accadrà dopo il 4 marzo
La polemica a distanza tra Berlusconi e Prodi scalda la campagna elettorale, e il dibattito sull’arrivo della moneta unica in Italia offre versioni discordanti della vicenda. Il professor Giuseppe Di Taranto fa chiarezza con una ricostruzione storica dei fatti.
LUISS Open ha incontrato Marcello Messori, economista e Direttore della LUISS School of European Political Economy, per commentare le proposte di riforma dell’Eurozona lanciate dalla Commissione europea e che i capi di governo inizieranno a discutere ufficialmente da questa settimana
Nell’identificazione tra moneta unica e politiche liberiste sguazzano i no euro ma anche i fautori dello status quo. Entrambi, l’un contro l’altro armati, fanno finta di non vedere che il problema non è la moneta unica, ma il clima intellettuale che domina in Europa. Idee per cambiare finalmente direzione senza far saltare il continente, in un estratto rielaborato dalla prefazione di Francesco Saraceno all’edizione italiana del libro di Martin Sandbu “La moneta rinnegata”
Secondo Martin Sandbu, editorialista del Financial Times, alla base della crisi economica che ha colpito l’Europa non sta la moneta unica, ma diversi errori politici. Il libro, edito da Princeton UP, è pubblicato in traduzione italiana da LUISS University Press
Un gruppo di intellettuali tedeschi e francesi ha avanzato alcune proposte per far progredire l’Eurozona. Ma le loro idee – rispondono alcuni economisti LUISS – rischiano di aggravare i mali che intendono curare. Lo scambio di lettere aperte sul Monde e sulla Faz
In tempi di sovranismo rampante, catalano e non solo, ci sono ragioni tecniche – oltre a quelle politiche ed economiche – che rendono l’Italexit sconsigliabile, anzi pericolosa. Un paper SEP curato da Franco Passacantando da rileggere
Su Open la lettera firmata dai professori della School of European Political Economy in risposta agli economisti franco-tedeschi
Un secondo estratto dal libro di Martin Sandbu sulla moneta unica europea e sulla crisi economica. La traduzione italiana del volume è di prossima pubblicazione per LUISS University Press