Di idee semplici nella riforma della giustizia che oggi è sul tavolo della Ministra Cartabia e che riflette il percorso di lavoro scientifico e l’integrazione delle voci di cui la Commissione Luciani, nominata per elaborare proposte a partire dal ddl cosiddetto Bonafede, era composta ve ne sono due. Vediamo quali.
La Corte costituzionale ha deciso di rinviare di un anno la trattazione riguardo all’ergastolo ostativo. I dubbi di costituzionalità riguardano l’impossibilità di beneficiare della liberazione anticipata quando la persona condannata all’ergastolo sia stata giudicata a reati di stampo mafioso. Il rinvio deciso dalla Corte costituzionale si espone a valutazioni di segno diverso a seconda della prospettiva da cui si decide di commentare la decisione. Vediamo perché.
Il Parlamento sta per discutere gli emendamenti al d.d.l. Bonafede, l’atto fondamentale attraverso il quale rilanciare la giustizia civile. Affinché il disegno di legge sia sviluppato nella giusta direzione occorre aumentare il numero dei giudici civili e diminuire il carico di ruolo di ciascun giudice. Qual è il peso economico di tale provvedimento? E quali sono le altre misure necessarie?
La scelta del Guardasigilli di inviare gli ispettori a Trapani, dopo l’intercettazione di talune comunicazioni di diversi giornalisti – alcune delle quali fra una giornalista e il suo avvocato – pone nuovamente al centro del dibattito pubblico, da un lato, il divieto di intercettare comunicazioni riservate degli avvocati; dall’altro, il delicato e problematico rapporto fra giustizia penale e informazione.
La richiesta di revisione dell’ergastolo ostativo formulata dall’Avvocatura dello Stato alla Corte Costituzionale può essere meglio compresa e valutata solo se si chiariscono almeno 4 punti: quali sono i presupposti dell’ergastolo ostativo; quale è il quesito sottoposto al Giudice delle leggi; quali sono le ragioni portate da chi sostiene il permanere del regime cui si ispira questa misura antimafia; quali sono le ragioni addotte da chi ne propone la modifica.
Il governo di Draghi fondato sulla centralità del programma, più che su un’agenda politica, potrebbe rappresentare un’occasione unica (e forse irripetibile) per portare a termine un pacchetto di riforme che, con soluzioni innovative, risolvano il problema dell’efficienza della giustizia penale.
La Corte Costituzionale per la prima volta ha utilizzato i suoi poteri di sospensione di una legge per evitare che la regione Valle d’Aosta riaprisse bar e ristoranti nella più totale autonomia. Meglio prevenire la proliferazione di leggi regionali che curare un paese completamente diviso nella gestione dell’emergenza.
Agli imputati per il disastro ferroviario di Viareggio non è stata riconosciuta l’aggravante per aver violato le norme di sicurezze sul lavoro, facendo così cadere il reato in prescrizione. La vicenda è l’occasione per i giuristi di riaprire il dibattito sulla materia già molto discussa.
L’isolamento che ha caratterizzato questa pandemia porta a riflettere sulle condizioni di vita dei detenuti nelle strutture penitenziarie. Le parole di Paola Severino su un tema spesso trascurato nella narrazione di questo periodo storico.
La modifica da parte del Governo, seppur provvisoria, del giudizio penale di appello suscita alcune riflessioni. Il punto di Maria Lucia Di Bitonto
Dall’obbligatorio collocamento a riposo dell’eminente componente della magistratura trae spunto Giovanni Piccirilli per definire le contraddizioni interne a quest’organo
“Un maggiore finanziamento della Giustizia non solo risponde a esigenze primarie, fortemente avvertite dai cittadini come attuazione di diritti fondamentali riconosciuti dalla Costituzione, ma rappresenterebbe un investimento anche economicamente apprezzabile”. L’analisi di Paola Severino sui parametri impiegati dal nostro paese per misurare la corruzione.
L’intervento di Paola Severino al Forum di Cernobbio sul binomio giustizia-economia: un tema mai come oggi attuale e dfficile da affrontare.
“Il Covid-19 ha determinato la sospensione dell’attività processuale ordinaria e un sostanziale blocco della giustizia civile”. Il punto di Marco Marinaro sulla necessità di un’immediata adozione di strumenti rapidi che possano consentire di fronteggiare la situazione di stallo delle cause pendenti e l’incombere di un esponenziale incremento della domanda di giustizia.
A duecento anni dalla nascita, Karl Marx è uno dei pensatori più influenti della storia. Ma proprio lo sviluppo del corso storico ha fatto sì che, una volta crollato il comunismo nelle sue manifestazioni concrete, il marxismo possa essere considerato sotto una luce nuova e diversa. Il punto di vista di Sebastiano Maffettone
Stefano Micossi, presidente della LUISS School of European Political Economy, passa in rassegna i fattori di blocco della nostra ripresa. Dallo spirito con cui si producono le norme all’atteggiamento della Pubblica amministrazione, dalla gestione dei contratti e degli appalti pubblici, passando per l’atteggiamento (cangiante) della giustizia amministrativa. Consigli per una legislatura e un Governo all’esordio
Un estratto dal libro “Governare la giustizia. Formazione, monitoraggio, informazione” di Daniela Piana, in uscita per LUISS University Press
La sentenza della Corte di Cassazione sulla compatibilità della salute di Totò Riina con la detenzione ha suscitato un acceso dibattito. Gianfranco Pellegrino espone alcune riflessioni sul senso della giustizia in un mondo imperfetto
Paola Severino, Antonio Gullo e Cinzia Caporale propongono, su invito della Fondazione Veronesi, un ripensamento del sistema sanzionatorio penale italiano