Uno dei campi sui quali l’Europa e l’Italia devono recuperare rispetto a Cina e USA non è la scienza in sé, quanto la conversione della scienza in tecnologia e innovazione. E quanto accaduto per la produzione dei vaccini, con i tempi record a cui abbiamo assistito negli ultimi 18 mesi, lo dimostra.
Come per la specie umana, anche nel mondo delle imprese non sopravvive chi è più forte o più intelligente, ma chi è predisposto al cambiamento. Saperlo fare può risultare cruciale. Un estratto del volume “L’onda perfetta” di Marco Magnani, edito dalla Luiss University Press.
La pandemia del coronavirus ci ricorda l’importanza della sostenibilità: sanitaria, ambientale e sociale. Quasi ovunque il virus ha messo in profonda crisi, prima, il sistema sanitario e, poi, quello economico. Le sfide sono complesse, richiedono scelte coraggiose e visione di lungo periodo, ma il progresso tecnologico offre un potenziale enorme per affrontarle
Le global value chains (GVC) rappresentano il principale veicolo dell’integrazione industriale ed economica mondiale. Analizzarle in tempi di pandemia ci mostra, ad esempio, come l’interconnessione non solo facilita la diffusione dei contagi da virus, ma propaga tra un Paese e l’altro gli shock da offerta e da domanda.
Le imprese e i lavoratori sono stati duramente colpiti dalla pandemia. Urgono misure a sostegno del lavoro che evitino gravi passi indietro in materia di diritti sociali.
Dalle partecipazioni statali alle privatizzazioni, dall’evoluzione internazionale e nazionale delle imprese alle scelte delle banche. Un intervento di Marcello Messori, Direttore della LUISS School of European Political Economy, sui successi e sui limiti di una stagione che ancora ci condiziona