L’impatto della pandemia sulla filiera produttiva. Tra scenari futuri e prospettive di cambiamento
Sia per le imprese che per gli esseri umani l’aspetto decisivo sarà la capacità di modificare il proprio modo di operare e creare valore per rispondere a vincoli (ma eventualmente anche ad opportunità) causati da fenomeni esogeni imprevisti e di grande impatto. Ovvero la capacità di cambiare in maniera tanto rapida quanto radicale. Saremo in grado? Il punto di Matteo Caroli
“Il reshoring non è altro che la decisione dell’azienda di riportare la produzione nel paese d’origine, il modo in cui il paese di origine percepisce la decisione di reshoring ha un forte impatto sulla performance dell’azienda” L’intervista a Simona Romani sugli effetti che il reshoring può avere considerando il punto di vista del consumatore.
La comunicazione tra aziende e centri di ricerche è sempre più importante, specialmente quando si tratta di temi di natura ambientale. La professoressa Valentina Meliciani spiega come regolamentazione e networking tra ricercatori possano essere i principali motori dell’”innovazione ambientale”.
Non si può risolvere la crisi dell’Unione europea (o della moneta unica) senza tener conto dei processi di integrazione industriale già avvenuti nel Continente. L’addio di Londra a Bruxelles, per esempio, azzopperà la filiera produttiva dei veicoli, danneggiando i lavoratori. Gli economisti Francesco Garibaldo e Riccardo Bellofiore ci spiegano come.
Uno studio di Fabiano Schivardi sul ventennio perduto della competitività industriale italiana. Con una ipotesi sul perché: prima si competeva molto all’interno del capannone, nell’organizzazione e nella gestione dello stesso. Oggi invece la competizione è soprattutto in attività che avvengono “prima del capannone”, per esempio nel design e nell’innovazione di progetto, o “dopo il capannone”, dal marketing all’assistenza, passando per l’espansione sui mercati esteri.
Intervista esclusiva di LUISS Open con Robert Gordon, economista della Northwestern University. Il teorico della “stagnazione secolare” smonta gli allarmismi eccessivi sull’automazione e spiega perché educazione scolastica dei più giovani e formazione continua dei lavoratori siano fondamentali per uno sviluppo dinamico e un benessere diffuso
Perché un sistema fiscale mal congegnato, oltre a fare acqua da molte parti, frena il nostro paese nella competizione internazionale. Le lacune del “controllore” europeo