Combinare vecchie e nuove conoscenze sembra una virtù ben radicata, ma non sempre aggiungere equivale a migliorare. Eppure siamo inclini ad una logica additiva anche quando la sottrazione potrebbe facilitare le soluzioni a sfide complesse come ad esempio il cambiamento climatico.
Le regioni europee che sono centrali nei network di ricerca e quelle che sono circondate da altre regioni al loro interno fortemente interconnesse hanno mostrato un più alto tasso di innovazione e di crescita economica. L’analisi condotta confermerebbe l’efficacia dei programmi finanziati dall’Unione europea nel sostenere, tramite la formazione di network di ricerca, la performance tecnologica e la crescita economica sia delle regioni centrali sia di quelle periferiche.
Le «Lezioni americane» di Italo Calvino hanno ispirato scrittori e politici, scienziati, filosofi e attori. Ma oggi la forza di quelle argomentazioni sembra riemergere anche come la migliore chiave di interpretazione del lavoro dell’innovatore. L’editoriale di Andrea Prencipe e Massimo Sideri.
Il paradosso della rapidità rappresenta le fondamenta del progresso innovativo ma è sempre auspicabile? Andrea Prencipe illustra il dilemma del progresso passando attraverso le “lezioni” di Italo Calvino.
Nonostante l’innovazione e la regolamentazione ambientale siano i principali elementi della politica comunitaria per lo sviluppo sostenibile, lo studio sull’efficacia dei vari strumenti regolativi, nonché del loro impatto singolo o congiunto sull’innovazione ambientale risulta essere ancora limitato. Un ulteriore elemento relativamente trascurato in letteratura è l’analisi degli effetti che i network di ricerca possono avere sullo sviluppo dell’innovazione ambientale. Il punto di Mariano Borriello.
Dopo anni ricchi di incertezze, la formazione accademica ha l’occasione di essere inserita in un progetto più ampio e articolato. L’utilizzo massiccio dei sistemi digitali durante il lockdown rappresenta un’occasione da non perdere per il mondo universitario.
“A mio avviso la dimensione radicale dell’innovazione sociale non è un richiamo all’adeguatezza della prassi, bensì chiama in causa l’emersione della “radice” ossia dell’essenza insita nell’oggetto della nostra riflessione: un oggetto svuotato o ridotto nella sua essenza, non è appena depotenziato o strumentalizzate, ma diventa un’altra cosa” La risposta di Paolo Venturi a Luca Tricarico sul tema della radicalità come orizzonte dell’innovazione
La comunicazione tra aziende e centri di ricerche è sempre più importante, specialmente quando si tratta di temi di natura ambientale. La professoressa Valentina Meliciani spiega come regolamentazione e networking tra ricercatori possano essere i principali motori dell’”innovazione ambientale”.
Stop alle diatribe ideologiche. Il Sud dell’Italia può tornare a crescere soltanto se riacciuffa il treno delle “catene globali del valore”. Per farlo occorre integrare politiche di innovazione (che favoriscano attività immateriali ad alta intensità di conoscenza) e politiche per l’internazionalizzazione. Uno studio del Laboratorio LUISS per il Mezzogiorno
L’innovazione tecnologica e digitale genera cambiamenti profondi e a volte rivoluzionari. Un nuovo studio del centro di ricerca LUISS X.ITE diretto da Michele Costabile analizza gli scenari tecnologici e i comportamenti evolutivi in ambito legale, tracciando un’”agenda digitale” per il legaltech
Un estratto dal libro di Tyler Cowen “La classe compiaciuta” come abbiamo perso la capacità di immaginare e accettare il cambiamento, a causa di un senso di soddisfazione per lo status quo, e con quali conseguenze
Intervista esclusiva di LUISS Open con Robert Gordon, economista della Northwestern University. Il teorico della “stagnazione secolare” smonta gli allarmismi eccessivi sull’automazione e spiega perché educazione scolastica dei più giovani e formazione continua dei lavoratori siano fondamentali per uno sviluppo dinamico e un benessere diffuso
Si sbaglia a pensare che “frugalità” faccia oggi rima con “povertà”, scrive il filosofo Westacott. Un’intuizione che vale anche per il modo in cui concepiamo l’innovazione, in un momento storico in cui siamo messi a dura prova dalla competizione dei mercati emergenti che producono soluzioni efficienti a costi minori. Una parola hindi e un altro saggio targato LUISS
Ecco le nuove leve per agganciare al meglio la ripresa: il binomio industria-servizi e il ruolo del cosiddetto “capitale intangibile”. Non si sostiene il made in Italy se non si investe in infrastrutture di alta qualità e competenze
Voglia di cambiamento e innovazione organizzativa e tecnologica. La storia di un’azienda che con coraggio ha accettato la sfida della digitalizzazione raccontata da Andrea Prencipe e Luca Giustiniano