L’attacco all’oleodotto americano è solo l’ultimo di una lunga lista di crimini ai danni di istituzioni pubbliche e private. Da tempo si è proposta l’attivazione di una data room segreta, dove raccogliere numeri, modalità e circostanze delle aggressioni. Così si possono attivare sistemi di protezione in grado di fronteggiare velocemente le azioni degli hacker.
Con il varo del Regolamento europeo sulla intelligenza artificiale si è aperta una nuova era, caratterizzata da regole comuni volte ad individuare i rischi connessi all’uso dell’intelligenza artificiale, ma anche a valutarne e mitigarne la portata, nel riconoscimento di un inarrestabile e velocissimo progresso. Il documento propone una dimensione normativa per governare i rischi connessi all’uso di macchine evolute, senza però comprimerne le potenzialità di sviluppo.
L’urgenza di una corretta regolamentazione della intelligenza artificiale è resa evidente dalla valutazione degli effetti, positivi e negativi, che possono derivare dalle sue applicazioni. Nell’affrontare il rapporto uomo-macchina ci si troverà infatti di fronte ad un “Vaso di Pandora”, come è già accaduto nel secolo scorso a proposito dell’energia nucleare e del suo uso per costruire la bomba atomica.
Con singolare coincidenza il 1° marzo scorso sono stati presentati, negli Stati Uniti, il rapporto sull’intelligenza artificiale (IA) della Commissione per la Sicurezza Nazionale (NSCAI) e, in Italia, la relazione al Parlamento sulla politica dell’informazione per la sicurezza relativa all’anno 2020 ad opera del Comparto Intelligence. Al centro dell’attenzione di entrambi c’è la sicurezza nazionale e lo sforzo dispiegato per affrontarne le sfide più insidiose.
In che modo cambierà il mondo del lavoro nell’Era digitale? Un estratto del volume “Non essere una macchina” di Nicholas Agar edito da Luiss University Press (2020).
La pandemia del coronavirus ci ricorda l’importanza della sostenibilità: sanitaria, ambientale e sociale. Quasi ovunque il virus ha messo in profonda crisi, prima, il sistema sanitario e, poi, quello economico. Le sfide sono complesse, richiedono scelte coraggiose e visione di lungo periodo, ma il progresso tecnologico offre un potenziale enorme per affrontarle
L’intelligenza artificiale giocherà un ruolo di primo piano sul processo decisionale delle società. Farà parte del board e riceverà delle deleghe decisionali? L’analisi di Gian Domenico Mosco
“In piena coerenza con la vocazione profonda di un umanesimo digitale, l’intelligenza artificiale potrebbe sia potenziare l’apertura dell’ordinamento giuridico al nuovo, sia responsabilizzare il giudicante, offrendogli gli strumenti per esibire le ragioni della discontinuità rispetto all’orientamento dominante nello scenario offerto dall’ambiente digitale”. Il punto di Antonio Punzi
Un estratto del volume “Big Business” di Tyler Cowen (prossima pubblicazione Luiss University Press). L’autore, uno degli economisti più influenti al mondo, spiega perché l’ostilità nutrita per grandi aziende come Google e Facebook va ridimensionata.
“Gli alberi artificiali non sarebbero tutti concentrati in una sola foresta. Verrebbero installati in tutto il mondo, meglio se vicino a siti più inquinati, come le grandi arterie stradali congestionate dal traffico o le centrali a carbone. Più vicini sono a zone ad alta concentrazione di emissioni, e più diossido di carbonio riescono a catturare”. Un estratto del volume “Cantiere terra” di Thomas M. Kostigen, in uscita per Luiss University Press
Respingere un ingenuo ottimismo circa gli sviluppi futuri dell’era digitale non significa rassegnarsi ad accettarne la realizzazione inevitabile. Le scienze sociali e le scienze umane possono proporre un modello di sviluppo alternativo, attento alla responsabilità comune, e dotare i governi e la popolazione degli strumenti critici per gestire consapevolmente il progresso tecnologico. La prefazione di Andrea Prencipe al volume “Non essere una macchina” di Nicholas Agar (Luiss Univeristy Press) in libreria dal 12 marzo
Nelle nostre città sempre più congestionate vige il presupposto che tutto ciò che appare leggero e flessibile rappresenti la migliore delle soluzioni possibili. Secondo Éric Sadin è arrivato però il momento di interrogarsi sugli effetti negativi dell’innovazione tecnologica, dalle minacce alla nostra vita privata alle condizioni stesse della nostra convivenza.
Quello che caratterizza l’intelligenza artificiale è l’estensione di un applicazione tecnologica, o scienza della classificazione e delle relazioni, destinata a essere adottata in tutti gli ambiti della vita umana. Eric Sadin svela il retropensiero antiumanistico dei discorsi a sostegno dell’indiscriminato sviluppo tecnologico, e presenta una appassionata difesa dell’umanità.
In occasione del primo incontro tenutosi nell’ambito del Luiss Debates, Enrico Cereda, Amministratore Delegato e presidente di IBM, racconta in un’intervista realizzata dalla redazione di Luiss Open, a che punto è l’intelligenza artificiale (e come dovrebbe essere) secondo IBM.
La supremazia nell’intelligenza artificiale è un obiettivo dichiarato delle superpotenze cinese e americana. Dal machine learning all’economia, passando per il diritto e l’organizzazione del lavoro: un approccio interdisciplinare al tema, specie nelle università, è l’imprescindibile punto di partenza per l’Europa. L’intervento di Giuseppe F. Italiano
Viviamo in un mondo dominato dagli algoritmi, e gli algoritmi regolano oramai, spesso anche a nostra insaputa, molte delle nostre azioni quotidiane. Giuseppe F. Italiano, ci spiega come stiamo entrando in quella che alcuni hanno già battezzato l’Economia degli Algoritmi, e perché investire nella formazione digitale è indispensabile.
Per Putin “la nazione che sarà leader nell’intelligenza artificiale, dominerà il mondo”. Lo pensa anche buona parte della politica mondiale, visto che gli Emirati Arabi hanno nominato un ministro per l’IA, la Cina investe a tutto spiano e Macron tenta di smuovere anche l’UE.
L’uomo sarà davvero sostituito dalle macchine? Il nuovo Rapporto del Club di Roma si interroga sul futuro del mondo del lavoro e le facili illusioni economiche dell’era digitale. Ma la letteratura sul tema ha origini molto prima del nostro tempo.
Il movimento eSport cresce sempre di più tra pubblico, sponsor e scommesse, e i video giocatori sono ormai riconosciuti come sportivi a tutti gli effetti. Ma cosa accade se a videogiocare sono delle intelligenze artificiali? Saremo capaci di batterli a colpi di joystick?
L’intelligenza artificiale alla prova dei dilemmi morali umani: siamo responsabili dei danni prodotti a terzi, ad altri esseri umani, da macchine intelligenti al nostro servizio? E che dire dell’impatto sul mercato del lavoro? Renderanno gli umani superflui?
Tutto quello che c’è da sapere sull’intelligenza artificiale nel video integrale della lecture di Jerry Kaplan al LUISS LOFT “Artificial intelligence: What everybody needs to know”
I robot rappresentano oggi una grande opportunità per l’innovazione e la crescita, ma anche una seria minaccia per tutti i lavoratori. Ma è proprio vero che queste macchine e, più in generale, i sistemi dotati di intelligenza artificiale ci ruberanno il posto? Come succederà? E che ripercussioni avrà veramente sulla nostra società?
In cosa consiste il pensiero? Può essere attribuito anche alle macchine, o è una prerogativa soltanto umana? In questo estratto dal suo libro “Intelligenza artificiale. Uomini, macchine e il futuro del lavoro”, Jerry Kaplan esplora questioni che partono dalla tecnologia per toccare il senso stesso della nostra esistenza
Non è importante se il sito web che trova per te l’anima gemella o il robot che taglia la tua erba lo fanno nello stesso modo in cui lo faresti tu. Il lavoro sarà svolto più velocemente, più accuratamente e ad un prezzo più basso di quanto tu possa mai fare.
A maggio di quest’anno Ke Jie, il campione del mondo di Go, ha perso contro AlphaGo, una intelligenza artificiale realizzata da Google. Luigi Laura ci spiega perché i più recenti cambiamenti tecnologici rappresentano l’inizio di una nuova era