Nel panorama politico italiano i cambiamenti non finiscono mai. Il nostro è un sistema politico che non ha ancora trovato un suo punto di equilibrio dopo il terremoto generato dall’arrivo sulla scena del M5s. Ma è anche vero che non mancano elementi di continuità. Uno di questi è la distribuzione delle preferenze politiche a livello territoriale.
La leadership del banchiere apre una nuova fase per i partiti italiani. Lega e M5s abbandonano posizioni sovraniste ed accettano proposte europeiste. Si prospetta un ritorno a quell’assetto bipolare della competizione elettorale che l’avvento del Movimento aveva interrotto.
I prossimi 20 e 21 settembre gli elettori di Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania, Puglia e Valle D’Aosta saranno chiamati a votare per il rinnovo della Presidenza e del Consiglio regionale. In un Policy Brief della School of Government, Lorenzo De Sio, professore di Scienza politica alla Luiss e direttore del CISE (Centro Italiano Studi Elettorali), svolge alcune considerazioni sui comportamenti di voto degli elettori italiani.
La storia del Movimento 5 stelle non è solo controversa, ma è anche unica nel suo genere. Ha saputo sfruttare le debolezze e i fallimenti degli avversari politici per poi però ritrovarsi ad essere esattamente come loro. Un’analisi di Giovanni Orsina sulle ragioni del declino dei grillini.
Il sistema politico oscilla tra un ritrovato assetto tendenzialmente bipolare e sorprendenti tentazioni proporzionalistiche. Roberto D’Alimonte su Luiss Open ci spiega perché, analizzando ragionamenti e obiettivi dei principali attori in campo. Il Pd in vena di “regali”, il M5s con l’aspirazione di diventare “ago della bilancia”, gli “scissionisti” Renzi e Berlusconi, il Salvini in salsa maggioritaria
All’indomani delle primarie, il professore Roberto D’Alimonte illustra su LUISS Open tutti i dati elaborati dal CISE che descrivono le nuove tendenze nell’arena politica italiana: lo spostamento degli elettori verso il Movimento 5 Stelle si è arrestato, è anzi cominciato un deflusso, e se ne avvantaggia anche il Pd
Nonostante tutta la bagarre sulla legge di bilancio e i molti passi falsi dei due partiti di governo, a sette mesi dalla nascita del governo Conte il sostegno a M5S e Lega è ancora tra il 55 e il 60%. Si tratta di un dato straordinario”, spiega Roberto D’Alimonte. I due partiti di governo “sono ancora visti come parte dei ‘noi’ contro i ‘loro’. E questo fa scattare un atteggiamento giustificatorio
Il direttore del CISE, Roberto D’Alimonte, commenta su LUISS Open alcuni recenti sondaggi su Renzi, l’idea di un suo movimento personale e il futuro del Pd. Ecco tutti gli scenari in campo.
Ecco come i consensi registrati dalle indagini demoscopiche nazionali si trasformerebbero in seggi in caso di elezioni oggi. Un’analisi del politologo e direttore del CISE Roberto D’Alimonte
L’Unione Europea boccia la Manovra dell’Italia e la prospettiva di una procedura di infrazione sul debito nei confronti del nostro Paese si fa assai concreta. Il governo gialloverde, per conto suo, non sembra intenzionato a desistere dalla “sfida all’Europa”. Quali dinamiche spiegano questa ostinazione? L’insistenza sulla riduzione del debito pubblico può essere sbagliata? Qual è la vera portata della Manovra? Le risposte nell’analisi di Francesco Saraceno
Il rischio di una deriva elitaria, la forte concorrenza a sinistra dei Cinque Stelle e la distanza crescente dagli elettori sul tema immigrazione. Ecco cosa contribuisce a spiegare il pessimo stato di forma del Pd. Roberto D’Alimonte illustra su LUISS Open analisi e sondaggi esclusivi del CISE in materia
I cambiamenti prodotti dalla diffusione di internet e dalla rivoluzione digitale hanno riguardato anche la politica, che ha visto nascere nuovi e importanti attori proprio dalla rete. Il caso del M5S è emblematico di queste dinamiche e dimostra che anche i movimenti di protesta nati sul web, nel tempo, rientrano nell’alveo della politica tradizionale
Il direttore del CISE, Roberto D’Alimonte, torna su LUISS Open per commentare il secondo turno delle elezioni amministrative italiane. Con i dati definitivi che consacrano la vittoria del centrodestra sul centrosinistra e una osservazione – flussi alla mano – sulla “trasversalità” come chiave per la vittoria
Il politologo della LUISS Roberto D’Alimonte, direttore del CISE, spiega su LUISS Open a quali numeri bisogna guardare per capire cosa è successo davvero domenica scorsa alle urne (con un occhio ai ballottaggi del 24 giugno)
Il prof. Saraceno ragiona sul ruolo della situazione economica nell’alimentare il boom dei partiti anti establishment, e sulle condizioni necessarie affinché un governo non metta in fuga i capitali dalla nostra Borsa e dal nostro debito pubblico. Un’anticipazione delle riflessioni che l’economista svolgerà oggi a Parigi alla Giornata di studi sulle elezioni italiane organizzata da Sciences Po e LUISS
Lo storico Orsina ragiona con LUISS Open sul voto del 4 marzo: le elezioni “di transizione” e gli scenari a tinte fosche per Partito democratico e Forza Italia. Un’anticipazione dell’intervento che terrà oggi a Parigi alla Giornata di studi sulle elezioni italiane organizzata da Sciences Po e LUISS
Su LUISS Open, lo storico e sociologo francese Marc Lazar anticipa gli obiettivi della Giornata internazionale di studi sulle elezioni politiche italiane che si svolgerà domani all’Università di Sciences Po a Parigi, in collaborazione con la LUISS
Il voto del 4 marzo rappresenta uno spartiacque, con la massima affermazione di partiti anti-sistema nel panorama dell’Europa occidentale dal dopoguerra. Questo risultato è unico per almeno tre motivi. L’analisi dalla #cisedataroom
M5S il primo partito, la Lega padrona del centrodestra. Debacle per Berlusconi e soprattutto per Renzi. Disoccupazione, immigrazione e antieuropeismo sembrano essere le vere matrici di un risultato elettorale che supera nei numeri ogni previsione. L’analisi della maratona elettorale del CISE
La rinata frammentazione del panorama politico italiano e la crescita ventennale dell’euroscetticismo. In un saggio per l’Institut Montaigne, Marc Lazar spiega come tutto ciò influenzerà il rapporto di Roma con Bruxelles dopo il 4 marzo
Aspirazioni e contraddizioni dei 5 Stelle sui sindacati; giuste innovazioni e rischio “veduta corta” del Pd su tempo indeterminato e partite Iva; tatticismi elettorali e aspirazioni per un fisco più efficace nel centrodestra. Cosa salvare e cosa no delle idee sul lavoro in vista del 4 marzo
Dai rischi del reddito di cittadinanza grillino all’enfasi positiva sulla decontribuzione per i nuovi assunti, dalla meritoria attenzione per i Centri per l’Impiego ai problemi di un nuovo Servizio civile obbligatorio. E un “nota bene” per tutti i lettori under 35 in ascolto: occhio al debito pubblico!
A pochi giorni dal voto e a fronte delle molte polemiche sorte durante la campagna elettorale, Giovanni Piccirilli esamina la questione della rinuncia alla candidatura e all’elezione, per saggiarne l’effettiva possibilità
Una maggioranza alla Camera lontana per il centrodestra e un possibile effetto-collegi che potrebbe favorire indirettamente il Movimento 5 Stelle, verso un risultato forse superiore alle aspettative. Ecco i principali risultati che emergono dal maxisondaggio CISE-LUISS-IlSole24Ore.
L’istituzionalizzazione dei grillini è quasi un caso di scuola. Un processo prevedibile, ma dagli esiti ancora aperti: dall’eclissarsi del “partito personale” (vedi la parabola del blog di Grillo) alla crescita di leader a tutto tondo (vedi Di Maio e la fine dei “portavoce”), passando per la fine dell’uno-vale-uno e il rimescolamento delle priorità programmatiche. L’analisi di Massimiliano Panarari
In esclusiva per LUISS Open una video intervista a Roberto D’Alimonte sui recenti sviluppi della legge elettorale italiana