“Ogni migrazione provoca conflitti, indipendentemente dalle cause che l’hanno determinata”. Secondo Alfonso Giordano bisognerebbe partire da queste parole delle prime memorabili pagine de “La Grande Migrazione” di Hans Magnus Enzensberger per comprendere a fondo lo scossone geopolitico ed elettorale che, negli ultimi mesi, l’immigrazione ha provocato in Italia.
Dalla storia millenaria di Petra, snodo tra Oriente e Occidente, alla moderna Giordania, terra ospitale che da decenni accoglie i profughi della regione, integrando i giovani tra le Università e le affollate scuole locali. Francesca Corrao racconta il Progetto Mediterraneo della LUISS: “moltiplicare gli esempi virtuosi per dare educazione e speranza”.
Dall’istruzione universitaria all’imprenditorialità nel bacino del Mediterraneo, dall’immigrazione in Europa alla demografia nei Paesi arabi, passando per la costruzione di una nuova classe dirigente mediorientale che un domani non potrà non dialogare con l’Italia. Il Vice Presidente Esecutivo della LUISS illustra origini, motivi e obiettivi del Progetto Mediterraneo e della collaborazione con l’Università di Petra in Giordania
In occasione della Giornata mondiale del rifugiato, Gianfranco Pellegrino riflette sull’origine dei diritti dei richiedenti asilo. Dagli ebrei in fuga respinti sulle coste del Nordamerica nel 1939 alla Convenzione di Ginevra del 1951, per capire e ricordare perché respingere un profugo vuol dire esporlo a un pericolo.
La gestione dei flussi migratori deve essere condotta, secondo Alfonso Giordano, a livello europeo con una politica comune che risponda all’esigenza di una governance centrale. Il lavoro, pur meritorio, delle ONG nel Mediterraneo non può celare l’assenza decisionale da parte dell’Unione Europea
Salvini su Aquarius fa la voce grossa, facile farlo sulla pelle altrui e quando non costa niente, aggiunge Gianfranco Pellegrino, perché non fare la propria parte vuol dire mettersi sullo stesso livello di chi si tira indietro.