I finanziamenti post-pandemia di Next Generation EU sono una novità senza precedenti per la politica economica e sociale dell’Unione europea. Tale straordinarietà, però, è legata a sfide altrettanto grandi per il nostro Paese. La principale è la seguente: riusciranno le nostre autorità a spendere, nel modo più efficace possibile, gli oltre 200 miliardi di prestiti e contributi in arrivo da Bruxelles
Come ha ribadito la stessa Angela Merkel durante il dibattito al Bundestag, Next Generation EU è un programma ad hoc “che si concluderà nel 2026”. La possibilità di trasformare NG-EU nell’antesignano di un bilancio europeo, espressione di una capacità fiscale indipendente dai trasferimenti finanziari dei governi nazionali, è dunque esclusa dall’attuale cancelliere della CDU.
Se i nostri giovani non saranno competitivi sul mercato del lavoro nel 2025 o nel 2030, la colpa sarà soltanto dell’inazione. Il vero nemico non è un esponente o un partito politico, piuttosto è l’immobilismo italico e la tradizionale miopia che da diversi decenni affligge i nostri governanti.
Il governo Draghi non rappresenta la fine della politica, bensì della politica come l’abbiamo finora conosciuta. L’Italia ha bisogno che si affermino leadership politiche in grado di comprendere la strutturale trasformazione intervenuta nei rapporti tra stato e mercato per via dell’integrazione sovranazionale. Per ricostruirsi come forze di governo, la sinistra e la destra dovranno proporre programmi che sappiano affrontare le conseguenze di quella strutturale trasformazione.
Il piano Next Generation EU ha sancito il connubio tra digitalizzazione e green economy indicando il percorso di una “duplice transizione” ecologica e digitale come la via maestra per costruire una ripresa economica post-Covid-19 equa, sostenibile e robusta. A quale punto del percorso di questa transizione si collocano le imprese italiane? Concentrando l’analisi sul settore manifatturiero, la strada da percorrere è ancora lunga, e in questa lunga marcia siamo solo ai primi chilometri.
Ambiente e capitale umano al centro di una ripresa basata su uno sviluppo sostenibile. Ma all’interno del quadro queste sono le prospettive di fatto delle nuove generazioni in Italia
I fondi europei di Next Generation-EU rappresentano un’imperdibile opportunità per rigenerare il paese, ma anche una grande responsabilità nei confronti dei cittadini italiani ed europei. Il Policy Brief della Luiss School of European Political Economy
“La vicenda di Next Generation EU mostra che, a Bruxelles, c’è una tecno-struttura che sa come gestire la post-pandemia, ma non c’è un governo politico che la possa indirizzare, mentre a Roma c’è un governo politico che non dispone però della tecno-struttura per gestire la post-pandemia”. Il punto di Sergio Fabbrini sui nodi del Next Generation EU.