Perché bisogna andare oltre la solita divisione tra tecno-ottimisti e tecno-pessimisti? Da qui a 20 anni l’Italia perderà 3,5 milioni di individui in età lavorativa, quasi tutti concentrati nella fascia d’età 35-54 anni, mentre continueranno ad aumentare i dipendenti tra i 55 e i 69 anni
L’attuale legge sulle pensioni ha il merito di mettere una pezza sulla spesa previdenziale. Ma il sistema – complice la rivoluzione demografica avvenu-ta dagli anni 70 a oggi – rimane di per sé squilibrato e svantaggioso per i giovani. In Italia lo “youthquake” si allontana. Un saggio del prof. Martone