Il fattore “ottimismo degli investitori” è forse il più importante da interpretare ora che l’arrivo di Mario Draghi segna un nuovo radicale punto di svolta per la vita pubblica italiana. Rilevazioni affidabili non verranno prima di alcuni mesi, ma vale la pena di ragionare fin d’ora. Non essere pessimisti nel pieno di una pandemia richiederà infatti certamente un ostinato sforzo della ragione sull’istinto.
Come attuare un PIRR di successo? Di seguito alcune linee guida che delineano un possibile scenario per permettere all’Italia di guardare al futuro
L’impatto della pandemia sulla filiera produttiva. Tra scenari futuri e prospettive di cambiamento
Il dibattito pubblico italiano, da qualche settimana, sembra monopolizzato dall’alternarsi di solenni promesse e reiterati inviti a “spendere bene” e “spendere subito” le risorse stanziate dall’Unione europea per la ripresa dell’economia, dopo la fase acuta della pandemia da Covid-19. Eppure, fuor di retorica, il rischio che l’Italia manchi l’appuntamento con l’occasione offerta dal piano NextGenerationEU è molto concreto. Il Policy Brief di Luciano Monti.
L’aiuto dei fondi europei pone numerosi interrogativi per l’Italia e riguardo le modalità di gestione delle risorse del paese
“L’economia mondiale è attesa in contrazione, nel 2020, per circa 4,5 punti percentuali. La recessione sarà relativamente più forte nei paesi molto dipendenti dal turismo e dove le restrizioni alle attività sono state più intense e durature”. Il punto di Giorgio Di Giorgio sul lento (ed ancora incerto) ritorno ad una attesa normalità.