Hanno ormai superato la boa di metà percorso i lavori della Commissione presidenziale per la riforma della Corte Suprema statunitense, istituita dal Presidente Biden lo scorso aprile con l’Executive Order 14023. Ecco il punto di Aldo Sandulli.
Nel panorama politico dell’Europa occidentale degli ultimi anni è generalmente accettato che i partiti di sinistra, e in particolare i partiti socialdemocratici, abbiano sperimentato un inarrestabile declino elettorale. Giornalisti ed esperti hanno evidenziato il drammatico crollo recente dei partiti socialdemocratici in diversi paesi. Vediamo le cause.
Poiché la pandemia ha le caratteristiche di una guerra, occorre delineare le nuove strutture del mondo post-pandemico. Nel 2008, si trattava di ritornare al mondo precedente la crisi finanziaria, nel 2021 si tratta di ridefinire il mondo che emergerà dalla pandemia. Quali sono le sfide economiche e politiche da affrontare?
È ancora difficile, oggi, sapere per certo se la «convergenza» fra la Lega e Forza Italia accadrà davvero e, se lo farà, che forma prenderà esattamente. Un accordo di cooperazione politica non è una federazione, una federazione non è un partito unico: i dettagli restano fondamentali.
la distinzione classica tra destra e sinistra è basata sull’equazione destra predilige libertà là dove sinistra opta per eguaglianza. Tale distinzione, magari tradizionale ma non obsoleta invita a ritenere che la sinistra dovrebbe stare dalla parte dei poveri e degli emarginati. Ma è davvero così nell’Italia di oggi?
Pragmatismo e forte radicamento alla fattualità dei provvedimenti varati, sobrietà nell’uso dei codici autorappresentativi, capacità di sintesi tra diversi format comunicativi: sono alcuni degli elementi che caratterizzano la comunicazione del Presidente del Consiglio, Mario Draghi. Un’analisi di Francesco Giorgino.
Il sistema politico attuale, in mancanza di un pivot, mostra tutta la propria dissonante e caotica frammentazione, mentre cerca faticosamente di trovare un nuovo catalizzatore intorno al quale riaddensarsi. Catalizzatore che, a oggi, rischia fortemente di essere Mario Draghi, il cui governo è sempre meno di emergenza.
È realistica, Giorgia Meloni, quando immagina d’installarsi a Palazzo Chigi in un prossimo futuro? La risposta breve è sì. Non è certo che la coalizione di destra vinca le prossime elezioni e che Fratelli d’Italia ne diventi la forza maggiore, ma di certo è possibile. Ecco un’analisi di Giovanni Orsina.
“Soltanto un nuovo pluralismo democratico che obblighi le élite manageriali a condividere il potere con la classe dei lavoratori potrà porre fine al ciclo di oscillazioni tra tecnocrazia oppressiva e populismo distruttivo”. Sarà davvero così? Ecco un’analisi del volume “La nuova lotta di classe” di Michael Lind.
La partecipazione politica può contribuire alla buona salute delle nostre democrazie e alla conservazione di una coscienza di comunità? Ecco perché, a distanza di anni dalla sua prima edizione, oggi edito in lingua italiana dalla Luiss University Press, la risposta si trova tra le pagine di Azione politica di Michael Walzer.
L’arresto in Francia di sette ricercati dalla polizia italiana a seguito di condanne per reati di terrorismo pone numerosi interrogativi, di fondo e più immediati. Tra le domande importanti che dovremmo porci, una in particolare sembra essere anche più immediatamente rilevante: la violenza è ancora un mezzo di azione politica?
A meno di due mesi dall’insediamento di Mario Draghi alla Presidenza del Consiglio quali potranno essere le conseguenze dell’attuale inedita fase politica sui partiti italiani? Vediamo l’evoluzione dei principali attori in gioco.
Nel panorama politico italiano i cambiamenti non finiscono mai. Il nostro è un sistema politico che non ha ancora trovato un suo punto di equilibrio dopo il terremoto generato dall’arrivo sulla scena del M5s. Ma è anche vero che non mancano elementi di continuità. Uno di questi è la distribuzione delle preferenze politiche a livello territoriale.
La comunicazione di Draghi, almeno fino a questo momento, è stata “sostanza” da uomo delle istituzioni, più che “storytelling” da celebrity. Non c’è creazione di un bisogno condiviso dietro la sua strategia di governo della sfera pubblica mediata. Non c’è nemmeno desiderio di trasformare la popolarità in consenso. C’è, piuttosto, la determinazione a non deludere le aspettative di tanti, anche se non di tutti.
La comunicazione politica di tipo binario, in grado di restituire il senso della distinzione tra un “noi” e un “loro”, è stato la cifra della transizione dal vecchio rapporto media-politica a quello alimentato all’interno dell’ecosistema comunicativo digitale. Tuttavia si è inaugurata da poco la stagione delle larghe intese che cambia radicalmente questo tipo di logica e permette ai temi (più che alle figure politiche) di recuperare centralità.
L’attuale fase post-democratica delle politiche neocapitaliste è strettamente connessa alla nuova interpretazione del concetto di sfera pubblica: un tempo luogo unitario di discorso sociale, oggi invece relegata alle piattaforme digitali dove gli algoritmi filtrano le informazioni e polarizzano le opinioni.
Il 21 febbraio ricorreva il centesimo anniversario della nascita di John Rawls, il più importante filosofo politico dai tempi di Hobbes. Il suo pensiero è riuscito a cambiare il modo di fare filosofia e ha avuto profonda influenza in economia, psicologia, diritto, sociologia.
Sono stati ospiti di Barbara D’Urso i leader di tutti i partiti e schieramenti, ma anche molti rappresentanti delle istituzioni. Ci sono andati durante le fasi preelettorali e durante il primo lockdown, mostrando di essere a loro agio con l’uso del “tu” anziché del “lei”. Nessuno ha mai sollevato alcun problema. Ora però il tweet di Zingaretti, in cui difende la nota conduttrice, ha scatenato il web. Perché? La causa va ricercata nel concetto di politainment.
Comunicare ciò che viene realizzato e non ciò che si intende realizzare: è questa la nuova linea comunicativa di Mario Draghi, un modello ispirato al pragmatismo e all’essenzialità. Cosa si nasconde dietro a questa metodologia operativa? Da un lato la volontà di accorciare la distanze tra “il dire e il fare”, dall’altro la necessità di non sovrapporre il piano istituzionale a quello politico.
Secono il sondaggio Sole 24 Ore-Winpoll un partito dell’ex Premier Giuseppe Conte modificherebbe radicalmente lo schieramento di centro-sinistra ridimensionando notevolmente PD e Movimento 5 Stelle.
È stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale polacca la sentenza che vieta l’interruzione di gravidanza anche in caso di malformazione del feto. Contro l’entrata in vigore della misura, una delle più restrittive del panorama europeo, un’ondata di manifestanti si è riversata nelle piazze di Varsavia
Il peso della manovra di Renzi all’interno delle logiche di governo. Le elezioni anticipate sono l’esito meno probabile
Diversi modi di concepire la democrazia possono coesistere all’interno di uno stesso paese. Tuttavia il dilagare della pandemia ha accentuato la richiesta di un modello democratico incentrato sull’uguaglianza e sulla protezione sociale
“La banale verità è che il taglio dei parlamentari ha stabilizzato la legislatura. Questo è un Parlamento destinato a durare”. Il punto di Roberto D’Alimonte.
Dopo mesi di complessi negoziati tra il Consiglio e il Parlamento Europeo, sembrava che il 5 novembre si fosse finalmente trovato un accordo per sbloccare il bilancio europeo per il periodo 2021-2027 e il Fondo per la Ripresa. Il dossier si è tuttavia incagliato sul veto di Polonia e Ungheria, che hanno ritenuto inaccettabile la condizionalità legata allo Stato di diritto. Il veto evidenzia l’inadeguatezza del quadro normativo europeo proprio riguardo all’insieme di valori sui quali l’Unione è stata costruita. Come riuscire a superare l’ostacolo?
La ridistribuzione geografica del reddito americano è solo la conseguenza di un altro cambiamento che però avviene in silenzio. Bastasin la chiama “divergenza secolare” ed è il motivo per cui Biden ha vinto le elezioni.
“Durante la crisi innescata del Covid-19 la scienza si è imposta come un quarto ordine di semi-sovranità. Sovrano è colui che ha la conoscenza, e poiché il Parlamento e il governo hanno poca esperienza su questioni di salute e medicina, dipendono fortemente dal consiglio di i medici esperti, come d’altronde è normale che sia”. Il punto di Wolfgang Merkel.
Il 27 settembre si è riacceso su larga scala un pericoloso conflitto militare che era rimasto congelato da quasi trent’anni. Al centro della contesa c’è il Nagorno Karabakh, una piccola regione a maggioranza armena, ufficialmente appartenente all’Azerbaigian ma oggi controllata, insieme ad altri territori limitrofi, dalla Repubblica dell’Artsakh, un’entità statuale non riconosciuta dalla comunità internazionale e sostenuta dall’Armenia. Il policy brief di Riccardo Mario Cucciolla.
L’elettorato di Donald Trump sembra inamovibile, animato da una fede cieca in un leader che si pone come la panacea per le minacce che prevengono dalla globalizzazione
Prima o poi la pandemia finirà e per l’opposizione la vera sfida consisterà nel farsi trovare pronta quando i giochi si riapriranno. Sarà in grado il centrodestra?
Una società è al collasso quando manca un’adesione spontanea alle norme. Quando ciò avviene quella società è costretta a ripensare la propria visione del vivere civile.
“L’economia mondiale è attesa in contrazione, nel 2020, per circa 4,5 punti percentuali. La recessione sarà relativamente più forte nei paesi molto dipendenti dal turismo e dove le restrizioni alle attività sono state più intense e durature”. Il punto di Giorgio Di Giorgio sul lento (ed ancora incerto) ritorno ad una attesa normalità.
Nonostante l’innovazione e la regolamentazione ambientale siano i principali elementi della politica comunitaria per lo sviluppo sostenibile, lo studio sull’efficacia dei vari strumenti regolativi, nonché del loro impatto singolo o congiunto sull’innovazione ambientale risulta essere ancora limitato. Un ulteriore elemento relativamente trascurato in letteratura è l’analisi degli effetti che i network di ricerca possono avere sullo sviluppo dell’innovazione ambientale. Il punto di Mariano Borriello.
“Per Emiliano è una corsa in salita. A differenza di altri governatori uscenti che si sono ricandidati, Zaia, De Luca, Toti, il Covid non sembra averlo avvantaggiato veramente”. Una previsione di Roberto D’Alimonte e Nicola Maggini sulle prossime elezioni regionali in Puglia.
La pronuncia della Corte di giustizia dell’Unione europea interviene su questioni nuove e di notevole rilevanza per il trattamento dei dati personali con una nuova sentenza, ma quali sono le novità rispetto alla precedente del 2015? Il punto di Raffaele Bifulco.
Nel 2030 la Cina sarà la prima area del mondo nel settore delle nanotecnologie e nel 2050 la prima economia del globo. L’analisi di Giuseppe Di Taranto e Rita Mascolo su filosofia e strategia del Celeste Impero.
Alle prossime elezioni regionali il governatore Luca Zaia potrebbe vincere in Veneto con il 76,8% grazie a consensi trasversali, la sua lista accreditata di 7 punti in più di quella del Carroccio rappresenterebbe una svolta per la futura Leadership della Lega. Numeri alla mano, l’analisi di Roberto D’Alimonte.
Siamo soliti attribuire al ventre molle della burocrazia amministrativa l’impossibilità di ottenere gli interventi riformatori necessari che finiscono sempre per rimbalzare sulle resistenze dell’apparato burocratico. Se da una parte ci sono effettivamente numerosi ostacoli “interni” che rendono complicato portare a compimento la modernizzazione del sistema amministrativo, ci sono anche dei nemeci “esterni” all’apparato burocratico. Un’analisi approfondita di Aldo Sandulli sugli impedimenti della politica alle riforme amministrative
Il prossimo 17-18 luglio si terrà una riunione del Consiglio europeo per decidere (se ci riuscirà) la direzione che l’Ue dovrà prendere per la ricostruzione post-pandemica. Quella decisione dovrà essere presa all’unanimità, ma gli stati hanno interessi e visioni nazionali divergenti. L’analisi di Sergio Fabbrini
“Il progetto di riforma elettorale in discussione rappresenta la rottura con il modello italiano di governo e l’abbandono del tentativo di costruire una democrazia fondata su un equilibrio più efficiente tra rappresentatività e governabilità”. Roberto D’alimonte ci spiega perché il ritorno al proporzionale potrebbe essere un errore.
“Con la creazione di un debito comune di 750 miliardi garantito dal bilancio europeo, il piano della von der Leyen rappresenta una svolta storica per l’Europa e un passo importante verso una maggiore integrazione fiscale e politica”. Il punto di Pietro Reichlin
L’analisi di Leonardo Morlino sull’effetto di catalizzazione e sul meccanismo di resilienza che la società e le istituzioni affronteranno nel mutamento post covid-19.
“Giuseppe Conte per sua stessa ammissione è un leader senza partito. Non esiste un caso simile in tutta Europa. Forse al mondo. E si badi bene non è un tecnico. Non si considera tale. E non è considerato tale”. Il punto di Roberto D’alimonte
Nel modello classico si assume che siano i cittadini ad avere diverse opinioni, e i partiti che competono per rappresentarle. Tuttavia, c’è un filone di ricerca recente che ha messo in evidenza come a volte accada il contrario: su molti temi, soprattutto quelli più complessi, i cittadini spesso non hanno un’opinione definita e ricorrono ai partiti politici come a delle euristiche ovvero delle “scorciatoie cognitive”. L’intervista a Lorenzo De Sio
L’intervista a Francesco Lippi sul problema del controllo della pandemia di Covid-19 per un decisore pubblico.
Una delle poche certezze attuali è che non ci sarà ambito della nostra vita che non sarà investito dalla crisi profonda che stiamo vivendo. Quali saranno le conseguenze politiche principali su cui fissare la nostra attenzione? Il punto di Leonardo Morlino.
A poco più di un decennio dalla crisi finanziaria del 2008, che molto aveva impegnato i legislatori tributari nazionali, si pone nuovamente il problema di se e come il diritto tributario possa contribuire prima a contrastare e poi a superare la crisi del momento. Il punto di Giuseppe Melis per Luiss Open
I terribili mesi che stiamo vivendo non finiranno con la guerra (vinta, prima o poi) contro il virus se non ci sarà l’impegno, da subito e da parte di tutti, di costruire il nuovo ordine politico-economico post-covid 19. Si può e si deve cogliere l’occasione, proprio come fatto a Dumbarton Oaks dopo la Seconda guerra mondiale, per immaginare un’Europa migliore, che forse ancora non avevamo immaginato.
“Vi è un nesso causale tra gli effetti delle politiche pubbliche e la risposta degli elettori? La risposta a questa domanda è importante per poter capire se effettivamente i politici siano effettivamente responsabili delle conseguenze delle loro scelte politiche” il punto di Francesco Sobbrio sulle risposte degli elettori alle politiche italiane prendendo come esempio il caso dell’indulto
“L’antisemitismo è tornato, scrive Deborah Lipstadt, o meglio non è mai scomparso. Ma da dove viene questo antisemitismo di oggi, da molti definito “nuovo”, dalla destra o dalla sinistra? Che cosa lo caratterizza maggiormente: il suo legame con l’antisionismo o quello con il razzismo e il neonazismo?” Un estratto della postfazione di Anna Foa del volume “Antisemitismo” di Deborah Lipstadt in uscita per Luiss University Press
L’ inammissibilità del referendum chiesto dalla Lega e lo spettro delle elezioni anticipate scatenano la lotta tra maggioranza e opposizione sulla legge elettorale che dovrà disegnare il nuovo parlamento. Gabriele Bartoloni intervista il professor Nicola Lupo per fare luce su una delle materie su cui l’Italia non ha ancora trovato un punto di equilibrio
Il Master in Comunicazione e Marketing politico ed istituzionale della Luiss, diretto da Francesco Giorgino, Professor of Practice alla School of Government, ha come obiettivo l’alta formazione di soggetti che intendono essere impegnati o che sono già impegnati nei settori della comunicazione e del marketing di istituzioni politiche e sociali, di partiti, imprese e sindacati, di enti locali, ordini ed associazioni professionali, del mondo no profit e di molto altro ancora.
“Se da una parte l’effetto positivo delle piattaforme online è che facilitano la partecipazione politica – e far partecipare le persone alle elezioni è qualcosa di positivo, indipendentemente dalle loro idee politiche – dall’altra, un effetto molto dibattuto dell’uso di queste piattaforme è la possibilità che si crei una forte polarizzazione politica”. Francesco Sobbrio spiega come Internet ha cambiato definitivamente il modo di fare politica
Se il principio di identità e di non contraddizione aristotelica è stato il perno sui cui si sono costruiti oltre due millenni di storia dell’Occidente, oggi, l’era dei social media, sembra aver perso il senso del limite favorendo così la quantità piuttosto che la qualità. Sembra che chi cerca un equilibrio esprima un’arroganza intollerabile e si estranea dall’ordine naturale, divenendo nemico. Ma come può reggersi una società senza il senso del Tempo? Il pensiero di Romano Ferrari Zumbini.
Il superamento delle tensioni politico-istituzionali, che hanno caratterizzato l’Italia negli ultimi quattordici mesi, apre nuove prospettive di crescita economica e di rapporti cooperativi con le autorità europee. Al riguardo, la recente attribuzione dell’Economia al membro italiano designato – Paolo Gentiloni – per la nuova Commissione europea è un segnale importante. Tuttavia, queste promettenti prospettive non si tradurranno automaticamente in progressi effettivi
Il sistema politico oscilla tra un ritrovato assetto tendenzialmente bipolare e sorprendenti tentazioni proporzionalistiche. Roberto D’Alimonte su Luiss Open ci spiega perché, analizzando ragionamenti e obiettivi dei principali attori in campo. Il Pd in vena di “regali”, il M5s con l’aspirazione di diventare “ago della bilancia”, gli “scissionisti” Renzi e Berlusconi, il Salvini in salsa maggioritaria
Il declino della socialdemocrazia è un dato di fatto in tutta l’Europa occidentale. Il consenso elettorale dei partiti socialdemocratici, o più genericamente di sinistra democratica, è sceso nel corso degli ultimi vent’anni in modo più o meno coerente in tutti i Paesi dell’Unione. Quali sono le cause di una tale deriva di consensi? Un’analisi approfondita di Christian Blasberg
Il rischio politico, ovvero la probabilità che eventi di natura politica influenzino negativamente le attività economiche e commerciali delle aziende che investono all’estero, è diventato negli ultimi anni una fonte di notevoli preoccupazioni per imprenditori e amministratori delegati. Il libro, il primo in Italia dedicato all’argomento, mira a spiegare cosa il rischio politicoè esattamente, se e come è possibile misurarlo. Da domani in tutte le librerie
Trentacinque anni senza Enrico Berlinguer. Un ricordo dell’uomo che con la sua “questione morale” fece rientrare nella discussione politica categorie non politiche, universali, antropologiche, anticipando tutta la discussione pubblica italiana da Tangentopoli in poi e captando con antenne sensibili un cruccio e un sentimento degli elettori.
Il mancato adeguamento dell’economia italiana alla sua stessa evoluzione e alla trasformazione del contesto internazionale spiega il declino italiano degli ultimi venticinque anni, durante i quali quattro shock, che con una diversa struttura dell’economia avrebbero potuto essere opportunità di crescita, finirono per ostacolarla. Un estratto dal libro “Declino. Una storia italiana” di Andrea Capussela.
Tantissimi gli esperti coinvolti nella Luiss Election Night, la maratona elettorale per seguire i risultati delle Elezioni Europee in diretta dal campus di viale Romania.
Dalla lotta operaia all’istituzione del Primo Maggio come Festa del lavoro. La storia della sinistra europea e dei suoi partiti è stata sempre intrecciata a quella del movimento operaio. Un estratto dal nuovo libro di Christian Blasberg, “Sinistra. Una storia di fantasmi”, da domani in libreria.
L’era che stiamo vivendo è caratterizzata da cambiamenti radicali e repentini. L’approccio alla realtà è sempre più frenetico, multi e interdisciplinare. Seguendo questo principio il branding non si adatta più alle vecchie linee guida, ma risulta essere sempre più affine alla chiave dello storytelling. Francesco Giorgino e Marco Francesco Mazzù ragionano sulla nuova evoluzione del marketing.
Fondatore della rivista Global Policy e di Polity Press, politologo, sociologo e autore di successo, oltre che apprezzato membro della comunità Luiss. Sebastiano Maffettone ricorda David Held.
L’improbabile elezione di Donald Trump oltre che frutto di una strategia ben precisa ha un nome e un cognome: Steve Bannon. Joshua Green ci svela tutte le armi del ‘diavolo’, già pronto a sbarcare anche in Europa per dimostrare che in un mondo che non riconosce più regole, per vincere bisogna infrangerle tutte. Come estratto dal libro proponiamo la postfazione di Giovanni Orsina.
Il contributo culturale che Luigi Einaudi ha dato al progetto europeista viene spesso trascurato. Proprio in questo periodo di forti incertezze unitarie secondo Lorenzo Infantino è necessaria una rilettura delle pagine einaudiane per rielaborare i problemi del passato e comprendere come affrontare quelli di oggi.
Oggi l’ISTAT segnala un nuovo record italiano: calano infatti, come mai prima, nuove nascite e popolazione complessiva. L’Italia, tra record negativo di nascite e rapido invecchiamento, è ormai un caso studiato ovunque nel mondo. La crisi demografica costringe a ripensare tutto: sviluppo economico, lavoro, welfare e politica estera. Un estratto da “Italiani poca gente” di Antonio Golini con Marco Valerio Lo Prete, dal 7 febbraio in libreria per LUISS University Press.
Le norme che hanno regolato il sistema Welfare nel nostro Paese non sono riuscite, negli ultimi anni, a garantire un’adeguata protezione sociale. Il professor Pessi, espone in un working paper, diverse considerazioni per migliorare le politiche a sostegno sociale.
Nonostante tutta la bagarre sulla legge di bilancio e i molti passi falsi dei due partiti di governo, a sette mesi dalla nascita del governo Conte il sostegno a M5S e Lega è ancora tra il 55 e il 60%. Si tratta di un dato straordinario”, spiega Roberto D’Alimonte. I due partiti di governo “sono ancora visti come parte dei ‘noi’ contro i ‘loro’. E questo fa scattare un atteggiamento giustificatorio
L’evoluzione dei modelli di marketing e i cambiamenti ai quali la politica è stata costretta (da processi esterni come la rivoluzione digitale o interni come la mediatizzazione) hanno unito due concetti sulla carta tanto diversi, ma nella pratica sempre più vicini. Un estratto dell’ultimo libro di Francesco Giorgino “Alto Volume. Politica, comunicazione e marketing”. Dal 10 gennaio in libreria.
Luciano Monti espone il II Rapporto sul divario generazionale curato dalla Fondazione Bruno Visentini. Se da un lato si conferma il trand negativo che indica gli ostacoli frapposti alla piena autonomia economica dei giovani, dall’altro si sottolinea la necessità di un piano organico che affronti la lotta al divario generazionale.
Il direttore del CISE, Roberto D’Alimonte, commenta su LUISS Open alcuni recenti sondaggi su Renzi, l’idea di un suo movimento personale e il futuro del Pd. Ecco tutti gli scenari in campo.
Il 28 ottobre si vota nella regione tedesca dell’Assia. I sondaggi per ora prospettano il risultato peggiore per i partiti maggiori che governano il Paese, CDU e SPD. Dalle elezioni anticipate al tramonto della cancelliera Angela Merkel, passando per l’ipotesi di una nuova coalizione a Berlino, lo storico Christian Blasberg esamina tutte le faglie di un possibile terremoto che scuoterà Germania ed Europa
Le difficoltà della Grande Coalizione in Germania, le conseguenze europee del terremoto politico AfD, le ragioni italiane sull’immigrazione, le sfide che il nostro Paese dovrà superare per pesare di più nell’Unione europea e il futuro dei rapporti economici fra Roma e Berlino. Intervista a tutto campo di LUISS Open all’Ambasciatore italiano in Germania, Pietro Benassi
Continua su Open il dibattito sull’utilità dell’economia, a seguito della recente pubblicazione del volume “La scienza inutile” di Francesco Saraceno (LUISS University Press). A parlare oggi è Marcello Messori, che insiste sull’importanza dello studio delle teorie per migliorare il funzionamento dei sistemi economici in cui viviamo
Rileggere Polibio (e non solo) per capire l’attuale crisi della politica in Occidente. La folla infatti è una massa che ha paura del futuro, si sente povera ed è manipolabile come un bambino. Il popolo invece è un insieme di individui che guarda con fiducia al futuro e ha gli strumenti intellettuali per comprendere il mondo nel quale vive e affrontare in maniera razionale i problemi della res pubblica. Come evitare involuzioni
La maggior parte dei Paesi membri dell’Unione Africana ha firmato in questi giorni uno dei più vasti accordi commerciali della storia contemporanea: quarantaquattro Paesi, 1,2 miliardi di persone, 3.000 miliardi di dollari di ricchezza prodotta in ballo. Raffaele Marchetti ne analizza le conseguenze economiche e le ricadute politiche destinate a influenzare anche l’Europa e l’Italia (c’entra pure l’immigrazione)
“Democrazie arrugginite e classi dirigenti non all’altezza della rivoluzione digitale: sono questi i motivi dello scalpore con cui accogliamo il caso Facebook-Cambridge Analytica. Politica e informazione arrancano, e oggi Google e social in Italia raccolgono più pubblicità di tutti i concorrenti, siano essi giornali o tv”, spiega Cellini, manager e docente di Economia digitale
Il politologo Raffaele De Mucci analizza le tesi del filosofo Jason Brennan contenute nel suo ultimo libro “Contro la democrazia” (LUISS University Press). Idee e confutazioni sul concetto di “epistocrazia”, un meccanismo per premiare l’elettore più informato e competente senza però lasciare automaticamente tutti gli altri indietro
La storia militare non è una produzione scientifica secondaria, né deve auto-confinarsi in circuiti autoreferenziali. Andrea Ungari anticipa su LUISS Open significato e novità di un libro collettaneo in uscita, “La ricostituzione del Regio esercito dalla resa alla liberazione, 1943-1945”
Il Centro Italiano Studi Elettorali (CISE) della LUISS ha organizzato per il 27 ottobre un workshop internazionale dove, sulla base di un’analisi dei risultati delle elezioni tenutesi nel 2017 in Olanda, Francia, Regno Unito, Germania e Austria, si discuteranno le nuove strategie di competizione di partiti e leader
Un secondo estratto dal libro di Martin Sandbu sulla moneta unica europea e sulla crisi economica. La traduzione italiana del volume è di prossima pubblicazione per LUISS University Press