Il recente incontro con il Grande Ayatollah Ali al-Sistani, nella martoriata terra irachena, fa parte di una tessitura di relazioni positive condotte dal Pontefice che si inseriscono in un processo più ampio di mutua comprensione e reciproca valorizzazione.
Il vile attacco che ha colpito un convoglio internazionale nei pressi della città di Goma uccidendo l’Ambasciatore Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e il loro autista ci lascia sgomenti, come ricordano le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Le difficoltà della Grande Coalizione in Germania, le conseguenze europee del terremoto politico AfD, le ragioni italiane sull’immigrazione, le sfide che il nostro Paese dovrà superare per pesare di più nell’Unione europea e il futuro dei rapporti economici fra Roma e Berlino. Intervista a tutto campo di LUISS Open all’Ambasciatore italiano in Germania, Pietro Benassi
Da una parte la tensione tra il mondo delle istituzioni sovranazionali non elettive, come l’Unione europea, e i nuovi movimenti politici polarizzati che sostengono di voler riformare quel mondo in nome del recupero della sovranità. Dall’altra parte i populisti al governo che dimostrano di non poter vivere senza la collaborazione con tecnici e tecnostrutture preesistenti. Contraddizione insanabile o nuovo modello? L’analisi di Lorenzo Castellani
Ai confini orientali dell’Europa si gioca una partita ben più importante di qualsiasi incontro previsto nei mondiali di calcio, ma protagonista è sempre la Russia. Le tensioni militari tra paesi confinanti e i diversi interessi nazionali mettono a rischio la stabilità e la pace in una regione delicata
Analizzare i rapporti euroafricani sulla base delle sole interazioni fra Stati non basta più. Né gli attori non statuali si esauriscono con le sole organizzazioni non governative. Cosa vuol dire dunque adottare una prospettiva “multi-stakeholder”? Se ne discute in una due giorni di studi alla LUISS che inizia oggi. Raffaele Marchetti illustra obiettivi e partecipanti
Alessandro Orsini spiega la strategia di Putin in Medio Oriente: imporre una pace che per la Russia sarà ben più vantaggiosa della guerra. Tra concessioni e dichiarazioni roventi, il Presidente russo si accredita sempre più come protagonista nella definizione dei nuovi assetti geopolitici della regione
Il cambiamento degli equilibri geopolitici impone secondo Antonio Badini un ripensamento delle dinamiche e delle istituzioni che regolano la governance globale. Una maggiore collaborazione dell’Occidente con la Russia e la Cina potrebbe dar forma a un mondo più sicuro, rendendo improbabili ulteriori conflitti tra superpotenze
Dietro i nuovi tentativi di dialogo c’è una strategia che si chiama “brinkmanship” ed è la capacità di portare l’avversario sull’orlo del burrone e costringerlo a ritrarsi per primo. Il presidente americano ha portato la Cina sull’orlo del burrone, essa ha avuto paura e si è ritratta. Il prof. Mastrolia analizza in profondità un conflitto non solo mediatico
In un seminario organizzato dalla LUISS School of Government si è discusso il rinnovo, tra opportunità e aspetti più problematici, dell’accordo di Cotonou tra l’UE e i paesi africani, caraibici e dell’area pacifica, la cui scadenza è prevista per il 2020.
In un incontro organizzato dalla School of Government della LUISS, John Ikenberry discute dell’ordine internazionale liberale con riferimento all’America di Trump e oltre
Il volume “Still a Western World? Continuity and change in global order” a cura di Sergio Fabbrini e Raffaele Marchetti fornisce una chiave interpretativa dello scenario più che mai complesso delle relazioni internazionali, cercando di spiegarne le dinamiche e di prevederne le tendenze future