Il recente incontro con il Grande Ayatollah Ali al-Sistani, nella martoriata terra irachena, fa parte di una tessitura di relazioni positive condotte dal Pontefice che si inseriscono in un processo più ampio di mutua comprensione e reciproca valorizzazione.
L’abitudine a osservare precetti religiosi sembra favorire lo sviluppo di un efficiente sistema di “controllo cognitivo”, elemento chiave per compiere scelte che guardano al lungo termine. Su Luiss Open, i risultati di un’originale ricerca comparata tra fedeli islamici, cattolici e atei.
“Si ricorre anche oggi, in questi mesi di Covid-19, alla religione e alla sua dimensione spirituale. Vi è infatti una riscoperta, talvolta purtroppo traumatica, della fragilità umana, quella altrui e quella propria, con la conseguente ricerca di consolazione e di significato, per la vita e per la morte”. Il punto di Samuele Sangalli
Maria Giulia Sergio (Fatima) è una delle dodici italiane che hanno raggiunto lo Stato Islamico in Medio Oriente, dopo aver indottrinato i genitori convincendoli che abbracciare la “nuova fede” fosse la scelta giusta. “Le sanguinarie” di Sofia Cecinini, dal 29 novembre in libreria, racconta la storia di Maria Giulia e quella dell’intero mondo del terrorismo femminile.
Mohammed Hashas ripercorre il dibattito sull’esistenza o meno di un pensiero islamico europeo, concludendo che i musulmani in Europa producono un pensiero che riguarda anche la teologia e che può influenzare lo stesso pensiero islamico nel mondo arabo