Franco Debenedetti nel suo ultimo libro “Fare profitti. Etica dell’impresa” sostiene che l’impresa capitalistica adempie al suo compito sociale e soddisfa i propri principi etici solo se persegue la massimizzazione del profitto. È superfluo oggigiorno chiedersi se deve prevalere il lineare shareholder value o l’intricato stakeholder value? Ecco un’analisi di Marcello Messori.
I dati raccolti mostrano come la drammatica esperienza condivisa non abbia affatto stimolato atteggiamenti empatici, piuttosto la mancanza di interazione genera la tendenza inversa
La logica sacrificale del capro espiatorio sottende comportamenti nocivi per la società. L’etica del dono ci può salvare dagli effetti nefasti della pandemia. Rosario Forlenza ci spiega come.
Il pontificato di Papa Francesco si caratterizza per un’estrema apertura verso temi come tolleranza ed inclusione. Un modus operandi che pone molte sfide alla nostra società.
“Pur avendo contribuito ad accrescere la ricchezza mondiale, il modello liberista sta dimostrando i propri limiti ed è oggetto di critiche crescenti da parte di studiosi di varie discipline”. Alcune riflessioni critiche di Alessandro Zattoni sui tre pilastri del pensiero liberale: l’interesse individuale, l’efficienza dei mercati e la massimizzazione del profitto.
In molti, dal Diciannovesimo secolo a oggi, hanno profetizzato la morte del capitalismo, che tuttavia si è dimostrato straordinariamente capace, come il Proteo della mitologia greca, a cambiare continuamente forma. Quale sarà la sua forma futura? Un estratto del volume “Il capitalismo buono” di Stefano Cingolani, edito da Luiss University Press.
Al di là delle contraddizioni sollevate dalla crisi del Coronavirus si possono mettere in fila una serie di episodi significativi che hanno fatto da sfondo a questo drammatico periodo di pandemia: la ricerca di un capro espiatorio, la metafora della guerra, la solidarietà artificiale e il ribaltamento dei ruoli Nord-sud. Il punto di Raffaele De Mucci.
Ancora oggi la sociologia si trova per certi versi in condizioni di “infermità”: non diversamente, peraltro, dalle altre scienze sociali e perfino da molte scienze naturali. Il punto di Raffaele De Mucci
Se nel XX secolo la circolazione di beni e di idee è stata la caratteristica centrale del processo di globalizzazione, oggi lo è l’estensione del dominio delle piattaforme operative connesse globalmente create per la gestione dei dati.
L’analisi di Francesco Giorgino sulle conseguenze della pandemia sulla società moderna e globalizzata
L’analisi di Leonardo Morlino sull’effetto di catalizzazione e sul meccanismo di resilienza che la società e le istituzioni affronteranno nel mutamento post covid-19.
In che cosa consiste, e su cosa si fonda, essenzialmente, il potere dei titani del web, i nuovi «signori» dell’era digitale? Un estratto del volume “La nuova civiltà digitale” di Gustavo Ghidini, Daniele Manca e Alessandro Massolo edito da Solferino
L’esperienza del Coronavirus pone l’esigenza di ripensare una nuova organizzazione sociale in cui viene meno la promiscuità territoriale tra siti produttivi e luoghi del vivere. Saremo in grado di cogliere il segnale e progettare una soluzione? Il punto di Giorgio Meo
Nell’emergenza, i dettami della giustizia tacciono, anche se forse rimangono le esigenze di preservare l’ordine, e in nome dell’ordine il potere politico può calpestare diritti e libertà. Il mondo alle prese con la pandemia di Covid-19 è in queste condizioni? Siamo usciti fuori dalla sfera della giustizia? La lettura del sabato di Gianfranco Pellegrino
Una delle poche certezze attuali è che non ci sarà ambito della nostra vita che non sarà investito dalla crisi profonda che stiamo vivendo. Quali saranno le conseguenze politiche principali su cui fissare la nostra attenzione? Il punto di Leonardo Morlino.
Come reagiscono le persone in quarantena dal punto di vista psicofisico? Antonio Davola ci spiega l’indagine condotta dal COVID-19 International Behavioral Science Working Group per sondare le prime risposte degli italiani all’autoisolamento
Che cos’è la complessità? Accettarla vorrebbe dire rinunciare a quei principi che siamo stati abituati a considerare immutabili e che crediamo di vedere applicati ogni giorno: causa-effetto, input-output, progressioni lineari…Vorrebbe dire guardare il tutto e non il nostro angolo soltanto. Josè D’Alessandro per Luiss Open
Quali sono le motivazioni per cui gli individui decidono di obbedire ad un obbligo, come restare a casa in tempo di pandemia? E quanto tale obbedienza è legata al “ruolo” del soggetto che se ne fa promotore? Lo studio di Daniela Di Cagno e i ricercatori del Cesieg
“A mio avviso la dimensione radicale dell’innovazione sociale non è un richiamo all’adeguatezza della prassi, bensì chiama in causa l’emersione della “radice” ossia dell’essenza insita nell’oggetto della nostra riflessione: un oggetto svuotato o ridotto nella sua essenza, non è appena depotenziato o strumentalizzate, ma diventa un’altra cosa” La risposta di Paolo Venturi a Luca Tricarico sul tema della radicalità come orizzonte dell’innovazione
Quello che caratterizza l’intelligenza artificiale è l’estensione di un applicazione tecnologica, o scienza della classificazione e delle relazioni, destinata a essere adottata in tutti gli ambiti della vita umana. Eric Sadin svela il retropensiero antiumanistico dei discorsi a sostegno dell’indiscriminato sviluppo tecnologico, e presenta una appassionata difesa dell’umanità.
Il cinema e la letteratura hanno sistematicamente giocato con le nostre paure ed è oramai chiaro che la nostra capacità di immaginare il futuro, spesso dominata da visioni apocalittiche e catastrofiche, è stata influenzata anche da storie di questo tipo. Daniele Porretta per Open
È stato detto che sarebbe più facile immaginare la fine del mondo, che la fine del capitalismo. Mark Fisher affronta la questione con un’analisi della società contemporanea tanto serrata quanto spietata, le cui conclusioni aprono uno squarcio inquietante sulla realtà in cui viviamo
Che l’America entri ciclicamente in crisi, ci sta. Anzi si potrebbe quasi dire che ciò sia all’origine della propria forza. Ma sbaglia chi è convinto che il XXI secolo possa essere dominato da Russia e Cina che sopravanzano Washington. Per capire perché, occorre tornare a Popper e alla sua distinzione tra società aperta e società chiusa
LUISS University Press ha recentemente pubblicato in Italia il nuovo libro di Emrys Westacott Frugalità. Storia della vita semplice. Alcune delle reazioni apparse sulla stampa italiana
Il mondo è in continua evoluzione e il progresso sembra inarrestabile. Ma l’umanità è in grado di stare al passo adattandosi e rispondendo ai cambiamenti? La riflessione di Leif Wenar, tratta dal suo recente libro edito da LUISS University Press
Nel secondo numero della sua rubrica Gianfranco Pellegrino riflette sulla natura dei confini. Elementi naturali o convenzionali? Idea del pensiero o sogno ideologico?