Quando avvenne per Erdog˘an il progressivo allontanamento dal percorso democratico e il simultaneo avvicinamento ai confini dell’autoritarismo? Un estratto del volume “Sovranismo islamico” di Federico Donelli (Luiss University Press, 2019).
A distanza di tre settimane dall’uccisione del generale delle Forze Quds iraniane Qassem Suleimani la tensione in Medio Oriente si è gradualmente stemperata. Federico Donelli, autore di “Sovranismo islamico” (edito da Luiss Univeristy Press) fa luce sul rimescolamento degli equilibri di potere nella regione.
La decisione di Erdoğan di dare il via all’operazione militare nel nord-est della Siria, la quarta a partire dal 2016, costituisce un nuovo drammatico capitolo della guerra siriana nonché l’ennesimo tentativo da parte del Presidente turco di arrestare la perdita di popolarità interna. L’iniziativa militare della Turchia ha diverse ragioni, ce le spiega “dall’interno” Federico Donelli.
Il graduale avvicinamento della Turchia alla Russia preoccupa gli Stati Uniti, i quali non vogliono che uno dei loro alleati chiave in Medio Oriente, peraltro membro della NATO dal 1952, sbilanci gli equilibri geopolitici a favore di Mosca. Sofia Cecinini, coordinatrice dell’Osservatorio Sicurezza Internazionale della Luiss, fa il punto della complessa situazione diplomatica in Medio Oriente, spiegandone i possibili scenari politici.
Federico Donelli, esperto di relazioni internazionali del Medio Oriente, alla luce delle recenti elezioni amministrative in Turchia, parla delle cause che hanno portato la politica turca ad avere un sempre crescente interesse nei confronti della Siria, e di come, l’intervento dell’Arabia Saudita nella già difficile situazione siriana, stia creando una scacchiera politica e diplomatica sempre più complessa.
I mercati ad Ankara e Buenos Aires traballano, ma il mondo (finanziario) finora se ne è malapena accorto. L’economista Daniel Gros esamina in esclusiva per LUISS Open i numeri su Pil, esportazioni e banche che dovrebbero tranquillizzare l’Eurozona rispetto a uno scenario di profonda recessione nella vicina Turchia
Nonostante le pressioni esterne e interne Erdoğan vince le elezioni e conferma la sua leadership. Una prova di forza che consolida la posizione della Turchia tra i paesi “one-man-rule” come Cina e Russia e incorona il sovranismo islamico del suo leader.
Le prime elezioni dopo la svolta presidenzialista (e autoritaria), la strategia calcolata di Erdogan, il cauto ottimismo delle opposizioni, il ruolo di una Lady di ferro inattesa e laica, il fattore curdo. L’analisi di Federico Donelli per LUISS Open